Cenone quest’anno fa rima con tradizione, almeno così è per sette cuochi stellati italiani su dieci.
I guru dell’alta cucina lasciano in dispensa i cibi di lusso o esotici e mettono a tavola i prodotti della terra, a km 0. Nei menu ripropongono le ricette della nonna. Una celebrazione della tipicità che però ha dietro l’ombra della crisi economica. Il conto della cena di fine anno proposta nei loro templi diventa più a portata di portafogli. Chef e ristoratori sono costretti così ad adottare strategie particolari per favorire la clientela. In molti, infatti, avrebbero deciso di risparmiare sul costo delle materie prime alimentari, importando quasi nulla dall’estero e usando soprattutto prodotti Made in Italy, provenienti da coltivazioni italiane. I sapori antichi e gli ingredienti semplici secondo i cuochi rassicurerebbero anche, genuini e sostanziosi per loro danno al cliente l’idea di festa.
È quanto emerge da uno studio promosso da Polli Cooking Lab, l’Osservatorio sulle tendenze alimentari dell’omonima azienda toscana, condotto attraverso interviste a 110 illustri chef nazionali per approfondire quale sarà la tendenza del 2011 a tavola.
A proporre i piatti tipici delle feste sono quindi il 63% degli intervistati, o piatti indicati per la stagione invernale. In pochi, solo il 9%, punteranno sull’innovazione, sperimentando ricette da avanguardia culinaria a tutti i costi.
In vista di questi cambiamenti due pietre miliari del Capodanno rimangono ben salde nei piatti. Lenticchie e cotechino continueranno a fare la loro parte augurale e scaramantica nei menu stellati, sempre però in una versione rivisitata e originale.
C.d.G.