L'Italia dopo la Francia emerge come il Paese del vino più conosciuto ma debolissima la percezione delle denomiazioni
La Francia e i vini francesi icona indiscussa e sempre in cima ai pensieri dei consumatori di vino cinesi.
Si parla dell’apertura della Cina ai vini provenienti dagli altri Paesi, della scoperta e della voglia di conoscere i vini italiani, c'è la curiosità verso la Spagna e i vini degli States, e il crescente interesse verso i vini asiatici, così hanno confermato gli ultimi report dall’International Wine&Spirits Fair di Hong Kong e il planning di molte cantine ma proprio dalla fiera, da pochi giorni conclusa, arriva il dato di una ricerca che sottolinea quanto ancora la conquista delle quote in questo mercato ambito da tutti, dominato dalla Francia, è ancora un percorso lungo.
I consumatori conoscono il vino francese, lo ricercano e sono abituati a consumarlo. Rimane per loro uno status symbol e sinonimo della più alta qualità. Il Cabernet Sauvignon è il vino più bevuto e apprezzato, però quello prodotto a Bordeaux, che risulta in testa alla lista delle regioni del vino più conosciute in assoluto. Chardonnay il secondo vitigno più conosciuto, terzo il Sauvignon Blanc. L’indagine è stata condottadall’Ehrenberg-Bass Institute for Marketing Science e ha preso come campione di riferimento 913 tra uomini e donne di età compresa tra i 18 e i 50 anni, per il 60% a rappresentanza maschile e con uno stipendio mensile medio alto corrispondente a ¥ 10,000, pari a poco più di 1200 euro.
Nella scala di valori che indica la reputazione di un Paese del vino la Francia è emersa con una superiorità schiacciante, ed è emersa anche una maggiore consapevolezza dei territori e delle denominazioni. Bordeaux è la più “popolare”, segnalata dall’87% del campione, seguita dalla Provenza, ma ad essere conosciuti sono anche territori del vino come la Napa Valley e la Barossa, rispettivamente indicati (e non è poco) dal 57% e dal 54% degli intervistati. Non sono state indicate in modo significativo le denominazioni italiane. Di contro però la percezione dell’Italia come Paese del vino è alta. E infatti tra i Paesi del vino che firmano vini di alta qualità subito dopo la Francia c'è proprio il Bel Paese (da ben l’83%), mentre il 77% del campione ha posizionato in questo gotha geografico enologico l’Australia. Questo si è espresso anche sui vini considerati più trendy e alla moda, oltre all’indiscussa Francia, sono stati indicati i vini australiani, della California, della Nuova Zelanda e della Spagna. Tra i “più buoni” e i “facili da bere”, sempre dopo i francesi, si sono piazzati in questa classe i vini cinesi, che sono anche però quelli percepiti più a buon mercato e di basso profilo. Francia, Cina e Australia rimangono i Paesi fortemente impressi nei ricordi di consumo. Solo il 5% ricordava di avere degustato recentemente vini italiani.
Rispetto agli anni passati, come confermato dalle ultime tendenze sui consumi, in Cina si comincia anche a spendere meno per godersi una bottiglia di vino, in media al di sotto delle 250 ¥ (poco meno di 30 euro) nei canali vendita specializzati. Solo il 18% è disposto a spendere più di 700 ¥.