Mancano poche ore alla fine dell’anno, molti hanno già programmato tanti altri ancora non hanno deciso dove festeggiare e indugiano aspettando di decidere all’ultimo momento.
Il Capodanno proposto da ristoranti o locali continua però ad essere in pole position per tanti italiani, per il 35% secondo l'indagine Fipe-Confcommercio condotta per capire i comportamenti degli italiani nel giorno di San Silvestro 2013. Per il 61,2% degli italiani ancora il Capodanno è la festa in cui ci si deve divertire a tutti i costi, meglio se seduti al ristorante che è stato segnalato come luogo prescelto dal 74,3% degli intervistati. Solo un 10% prevede di cambiare routine spinto soprattutto dal desiderio di stare con gli amici in allegria. Il 35,1% rimarrà invece in casa propria. Il 9% si riverserà in piazza, aderendo magari a qualche iniziativa organizzata dal Comune. Si viaggerà un po’ di meno. Sale infatti, anche se di poco, il numero degli italiani che attenderanno la Mezzanotte nel luogo di residenza (82,4% contro l’80,2% del 2012). Ma c’è anche una modesta quota di italiani per i quali il San Silvestro è occasione di viaggio in Italia (13,1%) o all’estero (3,3%). C’è anche una piccola parte (2%) che opterà per l’agriturismo.
In termini di costi, la spesa media del cenone è di 85 euro. Nello scegliere il locale, si darà la preferenza al tipo di menu (28,2%), poi al prezzo (19,3%) e in ultimo alla frequentazione abituale (17,4%). Per il veglione, invece, la qualità dell’intrattenimento e il prezzo occupano le prime posizioni (19,4%).
Tanti trascorreranno queste feste dentro le mura domestiche, proprie o di amici e parenti. Per Coldiretti saranno quasi sette italiani su dieci. Il 47% spenderà meno di 50 euro. A tavola protagonista sarà il Made in Italy con i suoi prodotti tradizionali: cotechino (+9 per cento); lenticchie (+9 per cento); frutta locale di stagione (+11 per cento); spumante (+11 per cento) e sarà bevuto da nove italiani su dieci, solo l’11 per cento stapperà bottiglie di Champagne. Calano inoltre le mode esterofile del passato pagate a caro prezzo come le ostriche (-2 per cento), il caviale (-1 per cento) e la frutta fuori stagione come ciliegie e pesche (- 1 per cento).