di Fosca Tortorelli, Taormina
Etna Bianco, Fiano di Avellino, Verdicchio dei Castelli di Jesi, tre Denominazioni e tre grandi vitigni a confronto in una degustazione alla cieca con undici etichette rappresentative di tre grandi bianchi italiani.
Un confronto coinvolgente e divertente nella Masterclass condotta da Daniele Cernilli, alias DoctorWine e Federico Latteri di Cronache di Gusto e responsabile per la Sicilia della Guida Doctorwine; presenti anche Stefano Di Marzo, produttore irpino e presidente del Consorzio Vini d’Irpinia insieme ad Alberto Mazzoni, direttore dell’Imt (Istituto Marchigiano di Tutela Vini). Prima di entrare nel vivo del “gioco” di assaggi, una veloce descrizione degli areali oggetto della degustazione, proprio per avere alcuni riferimenti. Come ricordato da Stefano di Marzo: ”Siamo nel Sud Italia, in un’area protetta dagli influssi positivi delle montagne da un lato e dal mare dall’altro, un clima continentale che dona ai nostri vini molta acidità”. Denominazione di Origine Controllata e Garantita dal 2003, quella del Fiano di Avellino è la più ampia delle tre Docg irpine per estensione territoriale, con poco più di 430 ettari, per una produzione potenziale di poco superiore a 3 milioni di bottiglie per anno. L’area di produzione comprende 26 comuni, distribuiti nella sezione occidentale della provincia, attorno al capoluogo Avellino, tra la Valle del fiume Calore, la Valle del fiume Sabato e i pendii a ridosso del massiccio montuoso del Partenio.
Si passa poi al Verdicchio dei Castelli di Jesi. Siamo nelle Marche, qui un vero e proprio anfiteatro naturale rappresenta la cornice dov’è inserita la zona di produzione del Verdicchio dei Castelli di Jesi, con le sue colline rivolte verso il mare e al contempo la presenza del pre-Appennino, un’area solcata dal fiume Esino e circondata da ben 24 “Castelli”, icone del territorio. L’Etna, come è ben noto è uno dei vulcani attivi più famosi nello scenario naturalistico globale, aspetto che rende questa un’area vitivinicola davvero peculiare. In base al Disciplinare di produzione, il vino Etna Bianco è ottenuto da Carricante e Catarratto. Una disamina divertente, ma per nulla facile, considerando che si tratta di vitigni a bacca bianca abbastanza simili.
Come sottolineato da Cernilli: ”L’idea di assaggiare questi undici vini, non è fatta tanto per indovinare, ma per capire perché questo vino è riconducibile all’Etna, al Fiano Irpino o infine al Verdicchio marchigiano. Abbiamo scelto per tutti i campioni l’annata 2019, proprio per trovare una maggiore omogeneità nell’andamento climatico”. Si parte con gli assaggi e si riscontra una oggettiva riconoscibilità e affinità con le caratteristiche territoriali, in particolare per i campioni di Verdicchio. Acidità, sale, corpo e personalità sono le caratteristiche che emergono e segnano i diversi campioni. “Quello che si cerca nei vini è il territorio” – come ricorda Daniele Cernilli citando “Il Respiro del Vino”, il libro di Luigi Moio in cui viene espresso il concetto di “orchestra olfattiva” e la suddivisione tra vini solisti (i varietali e i semi varietali) e vini orchestrali (non varietali, neutri). “Le varietà neutre sono quelle che raccontano meglio il territorio di appartenenza”. Si scoprono così le carte, la curiosità è tanta, ma quello che colpisce è soprattutto l’entusiasmo che emerge per aver in linea generale riconosciuto le provenienze.
Di seguito i vini degustati
Doc Etna Bianco Etna Bianco Superiore “Contrada Rinazzo” 2019 Benanti
Sicuramente un vino estremamente interessante, dove si esprimono aromi delicati di fiori di zagara e mela matura. Il sorso è equilibrato e presenta una bella salinità.
Doc Verdicchio Classico Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore La Staffa 2019
Un bianco espressivo, equilibrato, affinato solo in acciaio, dalla personalità decisa. Anche qui il sorso è sostenuto da una buona freschezza e sapidità.
Docg Fiano di Avellino 2019 – Vigna Guadagno.
Vino di grande eleganza, con note agrumate di buccia di mandarino, erbe selvatiche fresche e nocciola. Il sorso è denso e disegnato dall’acidità.
Doc Etna Bianco A’Puddara 2019 – Tenuta di Fessina
Un vino intenso e strutturato, che presenta una bella complessità aromatica, con note di ginestra. Il sorso è caldo e sapido.
Doc Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Massaccio 2019 Tenute San Sisto
Un vino che ricorda il fiore di ginestra e le erbe aromatiche, con toni finali di mandorla amara; di di ottima e stuzzicante sapidità.
Doc Etna bianco “N’Ettaro” 2019 – Masseria Setteporte.
Un vino sapido e lungo.
Docg Fiano di Avellino Apianum 2019 – Salvatore Molettieri
Un vino di personalità, con intensi aromi di nocciola, seguiti da note floreali e fruttate. Buona lunghezza gusto – olfattiva.
Docg Fiano di Avellino Ex Cinere Resurgo 2019 – Terredora
Un vino che regala belle sensazioni con la sua eleganza e complessità; dal finale piacevole e lungo.
Doc Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Doc Ergo 2019 Mirizzi
Un sorso pieno e morbido ma anche fresco e sapido che incanta per il suo equilibrio.
Doc Etna Bianco Ante 2019 – I Custodi delle Vigne dell’Etna
Anice e frutta bianca, che si traducono in un sorso di grande freschezza e sapidità, con un finale lungo che gioca su note di mandorla fresca
Docg Fiano di Avelllino Refiano 2019 – Tenuta Cavalier Pepe
Un vino pieno, dotato di aromi intensi e persistenti
LA GALLERY (ph Vincenzo Ganci)