(Armando Codispoti e Francesca Landolina – ph Gdg)
di Silvana Polizzi Sabino
“Viaggio in Libano, hommus e la storia del Kibeh Akrass”. Armando Codispoti, chef consultant dell’Osteria Rossini all’interno del Phoenicia Hotel di Beirut, protagonista di un cooking show dal gusto esotico.
“La Kibeh Akrass – ha detto Codispoti – è una specie di arancina libanese. Avevo voglia di sposare i sapori del Libano con quelli della Sicilia. Rispetto per la cultura mediterranea attraverso il cibo, non basta sollecitare il palato, si può andare oltre, rievocando la storia di un popolo. È grazie alle contaminazioni fra le varie culture che oggi siamo quello che siamo. I fenici sono stati anche in Sicilia. Tutti i prodotti a base di riso sono arrivati nell'Isola attraverso gli arabi”.Due versioni sul piatto, la prima con manzo e spezie, ma può essere utilizzato anche l'agnello, fra le spezie anche pepe bianco profumato alla cannella.
(ph Gdg)
L'hommus che la accompagnava arriva dalle antiche ricette delle nonne libanesi, rivisitato con caviale di lumaca prodotto in Sicilia e spirulina. La seconda versione con maiale nero dei Nebrodi, nduja calabrese e spezie, accompagnata da una salsa a base di cipolla di Tropea stufata e tahina con semi di sesamo. Nella Kibeh Akrass non si usa il riso, ma il grano bulgur, essiccato e spezzato, assorbe pochissimo olio. In entrambe le versioni vi sono i pinoli. Alla Kibeh Akrass è stato abbinato il Chakra rosso di Gioia del Colle del 2017, un primitivo prodotto da Giovanni Aiello.
(ph Gdg)
Codispoti è nato a Catanzaro, è un autodidatta, ha lavorato in venti Paesi diversi, assaggiando le cucine di quarantasei nazioni. Appassionato di “Itameshi” la corrente di cucina italiana di influenze nipponiche. Dopo l’esperienza al consolidato ristorante Gavi passa all’Osteria Rossini, sempre a Beirut, dove propone un nuovo concetto di cucina italiana, all’interno del Phoenicia Hotel politici e uomini di affari sono spesso ospiti dell’albergo dove Armando cura personalmente tutti i menù. Lo chef cosmopolita, come viene definito dai suoi amici, dopo aver deliziato la sala con questi piccoli capolavori, che difficilmente verranno dimenticati da chi li ha sentiti sul palato, ha ricordato prima di salutare che la sua passione per la cucina gli fu trasmessa dal padre e che i suoi primi passi fuori dall'Italia li mosse andando a Londra e facendo proprio arancine. Da allora un Paese dopo l'altro la sua escalation, la carriera e i successi in giro per il mondo non si sono più contati.