(Michele Scienza – ph Vincenzo Ganci)
di Geraldine Pedrotti
La memoria di millenni di viticoltura in un vino fuori dal comune. A Taormina Gourmet va in scena la verticale di sei annate di Jassarte, il celebre vino di Guado al Melo, la cantina creata da Attilio Scienza e dal figlio Michele vent’anni fa nel territorio di Bolgheri, sulla costa toscana.
Un vino unico, espressione della sperimentazione che ha sempre guidato il lavoro del professor Scienza, e figlio di una vigna di un ettaro, “Campo Giardino”, dove convivono insieme 30 differenti vitigni a bacca rossa, toscani e dell’area del Mediterraneo, le cui uve sono vinificate. “Un retaggio antico – spiega Michele Scienza – fa parte della storia della viticoltura avere vigneti con più varietà, si è fatto così per secoli in tutto il bacino del Mediterraneo. Era il modo più naturale per ottenere un vino bilanciato ed equilibrato grazie alle peculiarità di ciascun vitigno, senza dovere fare grossi interventi successivamente”.
(ph Vincenzo Ganci)
Jassarte è la memoria di legami antichi di popoli e culture, simbolo di unione e condivisione. Il suo nome indica una terra di confine fra Oriente e Occidente, luogo ideale di quello scambio infinito di saperi, vitigni, attrezzi e sogni che è da sempre la storia della vite e del vino. A guidare la degustazione a Taormina Gourmet sono direttamente Attilio e Michele Scienza accompagnati da Daniele Cernilli di DoctorWine. Circa 3 mila bottiglie all’anno prodotte a partire dal 2003. Sei le annate esaminate a Taormina, tutte espressione più di un territorio che di un determinato vitigno.
2004
Colore rubino, al naso sentori erbacei e note di vaniglia, tabacco e liquirizia. In bocca è incredibilmente fresco, con tannini morbidi tipici dei grandi vini dell’area di Bolgheri.
2005
Non molto distante dalle caratteristiche dell’annata precedente, è un vino fresco, molto balsamico al naso, e di buon corpo, con tannini un po’ meno vellutati rispetto a quelli del 2004.
2008
Si passa ad una delle annate migliori a Bolgheri, che ha dato vita a grandi vini in tutta la zona. E il Jassarte 2008 non fa eccezione. Vino molto bilanciato, che è stato lanciato sul mercato 10 anni dopo la vendemmia.
2011
Frutto di un’annata molto difficile in tutta Italia. A livello olfattivo si sviluppano note più eteree rispetto alle altre annate, tannini un po’ meno smussati, dovuti all’annata calda.
2013
Elegante, con note di sottobosco e spezie dolci, tannini vivaci dovuti alla giovinezza del vino.
2015
Vino ancora giovanissimo, scalpitante, tannini evidenti ma non asciuganti. Imponente che promette di evolvere negli anni e diventare un gran vino.