(Un cooking show della scorsa edizione – ph Vincenzo Ganci)
Tra qualche giorno cominceremo a diffondere i cooking show per chef e pizzaioli (sarà una delle novità di quest’anno) e le cene d’autore che caratterizzeranno la settima edizione di Taormina Gourmet 2019 che si terrà dal 26 al 28 ottobre.
Sul sito (www.taorminagourmet.it) e su questo giornale vi daremo tutte le notizie necessarie. Ma intanto vogliamo far sapere quale sarà la parola che fungerà da filo conduttore. Quest’anno è “Rispetto”. Una parola importante che etimologicamente deriva dal verbo latino “respicere” formato da “re” (di nuovo) e “spicere” (guardare) e che spinge a fermarsi a riconsiderare le distanze, fisiche ed intellettuali, tra noi e l’altro non invadendole, non cercando di prevaricare su uno spazio o un’idea. Avendone, appunto “riguardo”. Una semplice parola che tutti recriminiamo nella nostra vita e che si può applicare a tutto e su cui invitiamo a riflettere: che si tratti di rispetto per la materia prima o per il lavoro che si fa in una cucina, di rispetto per la tradizione o ancora per culture diverse dalla nostra, il nostro desiderio è porre l’attenzione sulla considerazione che mai dovrebbe mancare nei confronti dell’altro e del diverso.
Cantava Aretha Franklin, scandendo ogni singola lettera, “R-E-S-P-E-C-T, find out what it means to me” (rispetto, scopri cosa significa per me). Ed è quello che abbiamo chiesto ai protagonisti dei nostri cooking show e delle nostre cene: di raccontarci cosa questa parola significhi per loro. Seguiteci e nei prossimi giorni scoprirete che interpretazione ne darà ognuno di loro.
S.P.