“Vi auguro paura perché è dalla paura che nasce coraggio”. Sono queste le parole con le quali Oscar Farinetti, patron di Eataly, inizia il forum dal titolo “Il cibo e il vino, il nostro petrolio, che si è tenuto oggi a Taormina Gourmet.
L’Italia ha bisogno del Sud ed il Sud ha bisogno di credere in se stesso. Come? Ecco 5 passi da seguire, 5 semplici regole per cambiare i sentimenti, perché sono questi ultimi, secondo Farinetti, che muovono le cose, che innescano i cambiamenti. Il primo ingrediente è la fiducia, che manca agli italiani. “Vorremmo la perfezione, sempre, ma è l’imperfezione ad essere meravigliosa, ad attrarre. Bisogna avere più fiducia negli altri e in se stessi”. Il secondo ingrediente è l’ottimismo. “Abbiamo l’obbligo di essere ottimisti. Siamo il paese delle lamentele. Se potessi eliminerei la gola tra i peccati capitali per inserirvi il pessimismo. Come essere ottimisti? Iniziamo con l’eliminare dal nostro parlare la parola 'Io'”. Il terzo è il coraggio. “Rischiare? Ho rischiato quando ho fatto l’investimento di Eataly all’estero, ma ho creduto, ho avuto coraggio di pensare locale e di fare in modo globale. L’esatto opposto di ciò che insegnano nelle scuole di marketing”. Il quarto è il rispetto. “Sembra quasi che chi ha rispetto per l’ambiente, per la vita sia uno sfigato. Non deve essere così, bisogna far capire che è figo rispettare gli altri, l’ambiente, la vita”. Ed infine, ultimo ingrediente è avere il senso del futuro. Come? Copiando, copiando, copiando, perché questo significa riconoscere che c’è chi fa meglio, dialogare e avere stimoli”.
Questi gli stimoli del resto che hanno animato il dibattito sprigionando nell’aria della sala Belvedere dell’hotel Diodoro di Taormina, particelle di fiducia da inalare, a pieni polmoni, sentendone l’essenza, esattamente come si fa con il buon cibo e con il buon vino da degustare. Ad intervenire al convegno, anche l’assessore regionale all’agricoltura Edy Bandiera: “Il tema di questo dibattito è autobiografico per la nostra Regione, perché da 10 mesi stiamo lavorando per ciò in cui crediamo fermamente. L’agricoltura e il turismo di tradizione, quelli che rappresentano le origini dei territori, ma volti all’innovazione rappresentano il nostro modello di sviluppo. La Regione da subito si è impegnata e si sta impegnando con fiducia sul rilancio dei nostri prodotti agricoli perché abbiano il giusto prezzo e il giusto riconoscimento, quello reale, etico, buono. C’è una nuova energia in movimento, noi crediamo in noi stessi e siamo certi del fatto che, continuando così, nei prossimi anni toccheremo con mani i nostri risultati”.
Il dibattito è stato una vera scossa di adrenalina anche con l’intervento del produttore Walter Massa. Visionario, ha creduto nel Timorasso, quando nessuno ci credeva. “Abbiamo un enorme potenziale. in Italia chi produce fa Pil etico. E crea e fa. Sì, siamo bravi a fare gli industriali, ma non è obbligatorio fare gli industriali. Io sono un contadino e amo esserlo. L’italia è un paese nel quale arrivare per quello che la terra offre, per mangiare, per bere. In sintesi per “orgasmare”. Ecco cosa può fare, possiamo fare”. A confermarlo anche i numeri di Banca Intesa. “Il potenziale del valore aggiunto dell’agroalimentare italiano è di 60 miliardi, ma meno di un terzo arriva dal Mezzogiorno. Immaginate allora quanto si può crescere”.
F.L.
ALCUNE IMMAGINI DEL FORUM
(Walter Massa)