(Willi Klinger)
È stata dedicata all’Austria la masterclass guidata da Willi Klinger, managing director dell'Austrian Wine Marketing Board, che con competenza e passione porta i vini del suo territorio in giro per tutto il mondo.
Una veloce ma esaustiva panoramica di dodici etichette di Grüner Veltliner e Riesling, sei per ciascun vino, ognuno con la sua singolare espressività. La coltivazione della vite in Austria si concentra a est, a latitudini simili a quelle della Borgogna; tanti i fattori che accomunano le diverse denominazioni dell’Austria, che portano ad avere dei particolari microclimi; un territorio caratterizzato da una quarantina di chilometri di rocce, terrazze e villaggi che seguono il corso del Danubio, dove l’acqua è senza dubbio il primo elemento responsabile di queste peculiari condizioni microclimatiche. La varietà dei suoli è un ulteriore elemento caratterizzante la ricchezza e l’unicità dei singoli terroir, si possono infatti trovare aree connotate da terreni rocciosi (gneiss, graniti, scisto e talvolta marmi), sabbia pressata (löss), suoli vulcanici e marne. Il vino nazionale è senza dubbio il Grüner Veltliner, essendo tra le varietà più coltivate in Austria, dove si possono ritrovare piacevoli sensazioni fruttate, delicate note floreali, gradevoli tinte speziate, fino a nuance balsamiche, resinose e di frutta candita.
Un’uva estremamente versatile, da cui si possono ottenere vini con espressioni diverse, da quelli di impronta più quotidiana, freschi e beverini, passando per quelli più classici, fino ad arrivare alle riserve, più muscolari e a volte ottenute da uve stramature o attaccate da botrytis. È quindi un vino che si può bere tutti i giorni, ma racchiude nel suo essere grande profondità.Il Riesling austriaco ha invece una produzione senza dubbio inferiore rispetto alla Germania e all’Alsazia (Francia), ma lo ritroviamo diffuso in prevalenza nel Niederösterreich, nella Wachau, Kremstal Dac, Kamptal Dac e Wagram. Va anche ricordato che a differenza della Germania, la tradizione austriaca vede nettamente prevalere la produzione di Riesling secchi, fatta eccezione per alcuni vini dolci, che occupano una parte minima della produzione.
Ma vediamo in dettaglio i vini degustati.
Si parte con il Weinviertel Grüner Veltliner Roschitz 2017 di Gruber Roschitz, che proviene dalla regione più grande dell’Austria, a Nord di Vienna; ritoviamo un classico Grüner proveniente da un terreno roccioso che assomiglia a quello della Wachau. Esprime pungenti note di pepe bianco ed è dotato di buona acidità. Vino abbastanza classico, da bere nel quotidiano.
Segue il Kamptal Dac Reserve Grüner Veltliner Ried Kaferberg Alte Reben 2017 di Rabl, dove ritroviamo un vino che cresce sul gneiss, roccia con poco suolo, che rilascia nel vino la possenza di questo suolo, dando al vino tinte agrumate, un bouquet molto sfaccettato. Buona complessità con una acidità perfettamente integrata e un tocco salino nel finale.
Il Traisental Gruner Veltliner Vom Stein Reserve 2016 di Neumayer è un vino che già nel nome ha il richiamo della pietra, lascia sul palato una gradevole lunghezza e persistenza, mai pesante, mantiene stoffa concentrazione e complessità. Croccante e succoso, ritorna il pepe bianco e intriganti note di alchechengi.
Il Wagram Gruner Veltliner Rosenberg Reserve 2015 di Ott è il primo vino che proviene dal terreno più caratteristico, löss, ossia la sabbia pressata. Il risultato è un vino cremoso con una suggestione sferica più rotonda. Un vino abbastanza pieno, con una leggera suggestione di agrumi e toni fumé, ma non privo di una componente di frutta bianca che si ripropone addolcita in un palato cremoso.
Passiamo a un esempio di vino cosiddetto naturale, tendenza che sta prendendo piede anche in Austria, il Niederosterreich Gruner Veltliner 2015 di Johannes Zillinger; un vino che non segue gli schemi tale da poter ottenere la denominazione, ma che dà un vino espressivo e di grandissima pulizia. Il colore è leggermente più intenso, quasi tannico al palato, un vino dal grande e profondo spessore gustativo e di notevole eleganza e bevibilità.
Chiude la batteria, Gruner con il Wachau Gruner Veltliner Honivogl Smaragd 2013 di Hirtzberger, un vino ricco con un poco di botritis; un vino ricco e fresco, con sentori di miele,cenni speziati e distinta cremosità al palato.
Si passa quindi ai Riesling con il Kremstal Riesling Rehberger Goldberg Reserve 2017 di Nigl, un vino espressivo caratterizzato da un grande olfatto, con sfumature di miele, frutto della passione, fico maturo e cenni di scorza di lime. Di buona complessità anche al palato.
Il Wachau Riesling Ried Steinertal Smaragd 2017 di Tegernseerhof dimostra invece note più saline, ma trasporta i sensi con intriganti sentori di fiori di agrumi e di albicocca, di buona piacevolezza.
Il Kremstal Riesling Grillenparz Reserve 2016 di Stadt Krems, ha senza dubbio più armonia ed è più compiuto, lasciando una splendida salinità gustativa.
Il Wachau Riesling Ried Kellerberg Smaragd 2016 di Domane Wachau, rivela sfumature di frutta dolce di impronta tropicale, dal gusto pieno e dalla godibile acidità al palato.
Il Kamptal Riesling Heiligenstein Reserve 2015 di Schloss Gobelsburg rivela all’olfatto splendide note di mandarino e litchi, delicati cenni di miele e pesca. Elegante e con l’acidità ben integrata.
Si chiude in bellezza con il Wachau Riesling Ried Steinertal Smaragd 2015 di F X Pichler, un vino sottile, di estrema eleganza, lungo e sfaccettato.
Fosca Tortorelli
ALCUNE IMMAGINI DELLA MASTERCLASS