(Sandro Gini)
Uno dei bianchi italiani più conosciuti ed apprezzati al mondo, il Soave è stato il protagonista di una verticale dell'azienda veronese della famiglia Gini.
Sandro Gini, titolare dell’omonima azienda e Presidente del Consorzio di Tutela del Soave, ha condotto, insieme a Luca Gardini e a Daniele Cernilli, una verticale con cinque annate del suo vino di punta, il Soave Classico Contrada Salvarenza Vecchie Vigne, spingendosi indietro nel tempo fino a venti anni fa con il ‘98. Un lavoro costante e ben fatto ha permesso ai viticoltori di capire sempre più a fondo questo territorio nel quale la componente vulcanica del suolo ha un ruolo fondamentale. Si sono così ottenuti continui progressi di questa denominazione della provincia di Verona, sia in termini di qualità assoluta che di tipicità. Un incontro molto interessante che ha permesso di apprezzare la capacità di tenuta nel tempo di un bianco proveniente da un vigneto di oltre cento anni di età situato in un terroir di pregio.
Ecco i vini degustati
Soave Classico Contrada Salvarenza – Vecchie Vigne 2015
Annata Soave, elegante. Naso delicato floreale. Simile al 2005 rapporto padre e figlio.Bocca ben strutturata e convincente. Il Soave per antonomasia
Soave Classico Contrada Salvarenza – Vecchie Vigne 2012
Annata dell'immediatezza. Tutto e subito.Naso ricco e intenso con note di corbezzolo e zenzero. Simile alla 98 ma con molta intensità.
Soave Classico Contrada Salvarenza – Vecchie Vigne 2010
Annata di grande intensità. Prima arrivano i fiori. In bocca sembra caramellato ma anche rabarbaro e liquirizia. Vino pulito senza difetti. Finale di capperi.
Soave Classico Contrada Salvarenza – Vecchie Vigne 2005
Annata elegante. Naso sottile di note agrumate e balsamiche, iodata e al aliena. Bocca di albicocche secche e disidrate.
Soave Classico Contrada Salvarenza – Vecchie Vigne 1998
Annata della potenza e longevità. Giallo dorato. Naso di caco maturo. Finale iodato, balsamico. Bocca secca, confettura di albicocche.
Manuela Zanni
ALCUNE FOTO DELLA VERTICALE