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Taormina Gourmet 2016

Schigi “demolisce” il sistema: “Ma quale abbinamento!?! La birra va solo bevuta”

15 Ottobre 2016
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(Kuaska e Schigi – ph Vincenzo Ganci)

Atmosfera conviviale, quasi da cena in famiglia con Luigi Schigi D’Amelio. Alla Sala Belvedere il grande maestro di birra ha tenuto una doppia masterclass sull’annosa questione dell’abbinamento birra-cibo. Lo ha fatto scegliendo cinque birre a cui ha abbinato altrettanti formaggi nella prima lezione e sei birre a cui ha abbinato sia salumi che formaggi.

“Sperimentiamo – dice Schigi – perché alcuni di questi formaggi non li conosco e quindi anche per me è una prima volta”.
Schigi non tiene una vera lezione da “so tutto io”, ma chiacchiera come fosse un amico, risponde alle domande delle persone presenti, fa raccontare ai produttori le loro realtà, perché, “sono loro i veri protagonisti della nostra lezione”, dice Schigi.
L’abbinamento cibo/birra è molto difficile: “Quello con il vino è molto più facile, perché bisogna rispettare una sola regola – dice Schigi – Equilibrio. Con la birra, invece, non deve mai essere in equilibrio: se sto mangiando cibo amaro, è sbagliato bere birra amara. Credo che per un abbinamento ottimale, il cibo debba essere più importante della birra stessa”.
Per Schigi fare birra è più facile che fare vino, “perché tutti possono farlo, vista la facilità di reperire gli ingredienti”. L’abbinamento, per un periodo storico, “è stato un modo per farci considerare – dice Schigi – Per me la birra va bevuta e basta, un abbinamento non lo considero nemmeno”.

PRIMA MASTERCLASS CON FORMAGGI ABBINATI

Cangrande di Mastino con provola dei Nebrodi fresca – Abbinamento molto azzeccato. Il formaggio si sposa benissimo con la birra prodotta da Mauro Salaorni. Al naso mela gialla matura e una parte di miele d’acacia; in bocca spicca la parte dolce, maltata. Finale con una persistente vena aromatica e luppolata

Rubus – Birra del Borgo con caprino di capra girgentana: parte da base molto morbida, matura 5 mesi in autoclave, sentori di lamponi molto definiti.

Alveria American Brown Ale – Birrificio Alveria con fiore sicano: Tipica birra Ale, sorprende con il formaggio scelto

Guld – Extraomnes con tuma persa: Sentori di guava, mango passion fruit, ananas; al naso frutta e sentori di pepe. Non ha una corrispondenza naso bocca. Al palato è fresca, un taglio amaro abbastanza coraggioso.

Objekt 010 – Canediguerra: Luppoli molto invadenti, una birra a bassa fermentazione
 
SECONDA MASTERCLASS CON SALUMI E FORMAGGI ABBBINATI

Entropia – Birrificio Hibu: naso molto agrumato, finale molto erbaceo; al palato molto secca, finale amaro che non dà fastidio.

Indica – Birrificio Irias: colore particolarissimo, data dal fico d’india rosso. In bocca ritornano i sentori molto chiari del frutto.

Timpa – Yblon: Ben nascosti i 6,5 gradi da un piacevole sapore zuccherino

Triplexxx – Croce di Malto: Uno dei pochi birrifici che riesce ad usare le spezie in maniera corretta. Non ha la secchezza di una vera triple, speziatura e freschezza, si tratta di una birra molto beverina e piaciona.

Verdi Imperial Stout – Birrificio del Ducato: malti tostati e peperoncino, sentori di avena, una birra che di solito viene abbinata a piatti molto importanti di carne, ma non ha deluso con la tuma persa.

Bonajuto, birra Tarì: anche questa birra abbinata alla tuma persa, note di cacao e cioccolato, che di solito è molto stucchevole, ma qui viene ben bilanciato dal tostato 

ALCUNE IMMAGINI DELLE DUE MASTERCLASS