(Andrea Gori e Federico Latteri)
Il re dei vini italiani, il Barolo, protagonista di una verticale a Taormina Gourmet con la Riserva di Borgogno, azienda storica tra le più importanti della denominazione, oggi di proprietà della famiglia Farinetti.
La sua fondazione ad opera di Bartolomeo Borgogno risale al lontano 1761 e spesso la sua storia si è legata a quella del nostro Paese, come nel 1861, quando il vino scelto per il pranzo ufficiale di celebrazione per l’Unità d’Italia fu il Barolo di Borgogno. Nel novecento si ha una crescita costante, soprattutto con Cesare Borgogno, poi con i nipoti e i loro figli, infine nel 2008 l’azienda è rilevata dalla famiglia Farinetti. Dal 2010 Andrea Farinetti ne prende la guida con idee chiare: valorizzare territorio e tradizione, rispettando al massimo l’ambiente. Borgogno ha sempre utilizzato metodi tradizionali per produrre i suoi vini: fermentazioni lunghe, follature e rimontaggi manuali e maturazione in botti grandi di rovere di Slavonia. In questo modo i vini sono sempre espressione dei luoghi da cui provengono e del millesimo. E’ uno dei pochissimi produttori che possiede in cantina un numero considerevole di bottiglie di vecchie annate. Fu Cesare Borgogno che negli anni venti volle iniziare a mettere da parte per ogni vendemmia una quota della produzione per lunghi affinamenti. Sono state degustate sei annate del Barolo Riserva, partendo dal 2009 fino ad arrivare a metà degli anni novanta. Si tratta di un vino fatto con uve provenienti da cru che si trovano nel comune di Barolo: Cannubi, Liste e Fossati. Il tasting è stato condotto da Andrea Gori di Intravino che ha descritto con ricchezza di particolari lo stile e le caratteristiche dei vini. Con lui Federico Latteri di Cronache di Gusto.
Di seguito l’elenco dei vini in ordine di degustazione con alcune note descrittive
Barolo Riserva 1996 – Granato leggermente scarico. Naso intenso di fiori secchi, amarena, liquirizia, lievi sentori di cuoio e note balsamiche che cominciano a venir fuori. Bocca un po’ più rilassata, non di grande struttura, ma di buona sapidità e dotata di un ottimo allungo.
Barolo Riserva 1998 – Colore più scarico del precedente, molto luminoso. Profumi di fragola, amarena e viola precedono un palato secco, rigoroso, con buona acidità e tannini ben presenti. Davvero ottimo.
Barolo Riserva 2003 – Al naso sono evidenti frutti di bosco, fragola, alloro, incenso, rosmarino e note ematiche. In bocca notiamo una lieve spigolosità dovuta all’annata calda che fa si che i tannini siano un po’ verdi. Comunque si tratta di un vino molto ben fatto.
Barolo Riserva 2004 – Granato scarico. Naso fine di viola, spezie e incenso. In bocca ha grandissimo equilibrio, è fresco, con la componente tannica ben smussata. Un classico Barolo del Comune di Barolo.
Barolo Riserva 2006 – Naso di mirtillo, ribes, fragola,tabacco e note balsamiche di eucaliptus. Bocca ancora giovane con tannini energici. Andrà lontano nel tempo.
Barolo Riserva 2009 – All’olfatto è energico, solare con la componente fruttata più intensa di quella floreale ed erbe aromatiche in sottofondo. Palato ricco con tannini appena ruvidi.
C.d.G.
ALCUNE IMMAGINI DELLA DEGUSTAZIONE