(Federico Latteri e Federico Graziani)
A Taormina Gourmet le degustazioni dei vini procedono con un confronto tra due terroir molto distanti: Fiano e Riesling. Guidano la degustazione Federico Graziani manager di Feudi di San Gregorio e Federico Latteri di Cronache di Gusto.
In degustazione diversi Fiano di diverse aree dell'Irpinia e tre Riesling che vengono da tre denominazioni due tedesche ed una austriaca. La Docg di Fiano di Avellino è un'area in cui si producono circa tre milioni di bottiglie su un terreno molto argilloso, con altitudini di 300/600 metri dove il clima è rigido, essendo l'Irpinia un territorio montuoso. Il Fiano è un vino ricco di tioli e l'evoluzione dei suoi profumi e degli idrocarburi lo fa accostare e avvicinare al Riesling.
Il Fiano è la varietà più nobile del centro sud, conosciuta storicamente per essere un'uva con grande capacità di invecchiamento che nasce con una acidità alta e poi ha una sua evoluzione.
I VINI DEGUSTATI
Pietracalda Feudi di San Gregorio 2015 – vino dai sentori di macchia mediterranea e camomilla. Molto giovane al palato ha una nota acida mitigata da una certa morbidezza. Secondo Sirch, amministratore delegato di Feudi di san Gregorio, il Fiano di Avellino è un'uva che non ha bisogno di interventi, è forte e resistente molto più dell'equivalente uva di greco di tufo. Ha molta solidità nella buccia e nella vinificazione e in questo vino si percepisce pienamente tutto ciò.
Feudi Studi del 2014 – Il territorio in questo vino ha un'impronta molto significativa. Si sente già al profumo la salinità, l'odore salmastro. Ricco al palato, si sentono molto i fiori di campo, il fieno e una leggera nota floreale.
Marsella 2012 – Vitigni a 700 metri, più vicino al Riesling nella grandezza degli aromi. Fresco e sapido, con una morbidezza e note affumicate che corrispondono alla pienezza e alla rotondità del Riesling. Si nota una imperfezione “valorizzante”.
Alla terza degustazione si passa al Riesling di tre aree geografiche diverse: due dalla Germania e uno dall'Austria. In Germania lungo il Reno, in Austria vicini al Danubio. Il fiume è il filo conduttore della tipologia di vitigno, perché solo in queste aree si crea un microclima particolare che caratterizza il gusto di questo vino.
Graf Von Schonborn – Hattenheimer Alte Reben – Rehingau Riesling – Vino di un villaggio di Hatteneimer atte reben, cioè vecchie vigne, di cui la famiglia produttrice è proprietaria da oltre un secolo. Come il Pietracalda è un vino molto didattico e al naso ha un profumo molto evoluto verso gli idrocarburi con una componente tiolica molto forte, meno affumicato e più secco con un residuo zuccherino forte che non lo rende aggressivo.
Karl Fritsch – Kaputzinerberg 1.Lager – Con questo secondo Riesling si va al sud dell'Austria in un'azienda che pratica agricoltura biodinamica. Qui la nota evolutiva si avvicina sempre più agli idrocarburi ed è quello che si avvicina di più al Fiano.
Pietracupa – Qui Federico Graziano si è sbilanciato affermando che “è molto sorprendente l'integrità dei vini che resta tale anche dopo qualche anno. Questo è un vino che evolve molto nel bicchiere ed evolve ugualmente in bottiglia”. Tra i degustatori qualcuno ha obiettato che invece sembra un po' “seduto”, probabilmente in una fase intermedia, poco brillante, ma le note di affumicato si sentono in sottofondo. Resta comunque un grande vino.
Pitarello – Ciro 906 – selezione di Fiano. Secondo molti un vino con un tratto rustico e a naso il più piacevole da sentire. In bocca una ricchezza quasi eccessiva, molto ampio e ancora giovane. Unico vino proveniente da Magnum. Anche in questo caso il pubblico ha interagito ed ha obiettato che si percepiva una certa “sedentarietà” con un equilibrio però molto forte. “Naso di Picariello, bocca di pietracupa e sale del Feudi Studi sarebbe la formula magica per un Fiano perfetto!” questa l'affermazione-provocazione di Federico Graziano.
Müller Catoir – Breumel in den Maureen – Riesling con forti sensazioni quantità e qualità e tanto fruttato nella degustazione olfattiva e una sensazione tropicale agrumata con sottofondo speziato. Come potenziale di invecchiamento è sicuramente la più propensa senza idrocarburi nonostante sia quella della zona più a sud e quindi più “calda”.
In conclusione sia di Fiano che di Riesling sono stati assaggiati ottimi vini, non facili da far combaciare. “Ci si aspetta più vicinanza, forse non saranno fratelli o cugini, ma amici” questa la considerazione di Federico Latteri. Assaggiati insieme il contrasto è interessante e questa degustazione è stata ambiziosa, perché ci siamo confrontati con il vino da uve bianche migliore del mondo – ha commentato in conclusione Federico Graziano – questo paragone è fra due espressioni non completamente distanti, ma che danno una “sconfitta dolce” al Fiano.
Fabiola Pulieri
ALCUNE IMMAGINI DELLA DEGUSTAZIONE