di Roberto Chifari
Otto grandi vini, otto Nero d'Avola di quattro aziende siciliane per una degustazione unica, un viaggio immaginifico nel cuore della Sicilia condotta da un enologo e viticoltore d'eccezione come Salvo Foti.
Vignaiolo indipendente e innamorato della propria terra: l'Etna, la zona vitata più trendy d'Europa, ma che rappresenta appena una piccolissima parte della produzione di vino. Eppure il Nero d'Avola da sempre è stato considerato come vino da taglio per i grandi vini piemontesi, prima di diventare alla fine degli anni ‘90 un'eccellenza tutta siciliana, testimonianza della Sicilia vitivinicola nel mondo e sinonimo del buon bere.
Ecco alcune note di degustazione
Curto Doc Eloro Fontanelle, annata 2008. Nel bicchiere si presenta di un colore violaceo, ottenuto da una lieve affinamento in barriques. Nello spettro olfattivo pervadono sentori di mora, tabacco e cuoio. In bocca è sensuale ed elegante.
Curto Doc Eloro Fontanelle, annata 2010. Il colore è più scuro, i riflessi più intensi. Nero d'Avola di buona acidità che gli garantisce una certa longevità dai tannini leggerissimi.
Vrucara di Feudo Montoni, annata 2006. Vrucara è il gioiello di famiglia ottenuto da una selezioni delle migliori vigne, lavorato in purezza sprigiona tutta la sua potenza in bocca. Il vigneto, argilloso ma con buona struttura, è esposto a 600 metri sopra il livello del mare; ha circa 70 anni, coltivato ad alberello, produce ad ettaro appena 40 quintali.
Vrucara di Feudo Montoni, annata 2010. Il 2010 è un'evoluzione. Versato nel bicchiere mostra un colore rubino molto carico. In bocca si notano i tannini ancora molto evidenti, ma si sentono le note del cacao e del tabacco. Perfettamente armonico, vellutato, continua ad evidenziare i frutti rossi.
NeroSanloré di Gulfi, annata 2005. Il vino prodotto dalla storica cantina di Gulfi nella vigna di San Lorenzo è il frutto dell'intenso lavoro tra l'enologo Salvo Foti e il produttore Vito Catania. Un vigneto particolare perché particolare è la terra, un terreno ferroso e minerale. Al naso è più complesso, si sente il cappero e il timo. In bocca esplode nel suo equilibro, con un finale caldo e avvolgente.
NeroSanloré di Gulfi, annata 2010. Al naso si sentono frutti rossi, con una leggera nota erbacea. Al palato è fruttato e molto fresco con un tannino maturo.
Don Antonio di Morgante, annata 2005. Colore intenso, vivissimo. Al naso è monotematico, non riesce ad esprimere tutta la sua potenza olfattiva. In bocca è ampio e vellutato, risultando allo stesso tempo potente e di lunghissima persistenza.
Don Antonio di Morgante, annata 2012. Lo stile è diverso più innovativo, diverso dagli altri Nero d'Avola. Un vino sicuramente giovane che necessita di qualche altro anno di maturazione. In bocca è dolce con un residuo zuccherino alto.