(Giovanni Greco, presidente Cva Canicattì)
Sarà presentato in anteprima a Taormina Gourmet, l’evento di Cronache di Gusto, che si svolgerà dal 24 al 26 ottobre, il nuovissimo Nero d’Avola Bio di Cva Canicattì, la cantina che coltiva le sue uve nella fascia siciliana che va da Agrigento fino al Nisseno.
“Il progetto verso la produzione biologica è iniziato nel 2014 con soltanto quattro produttori in regime di biologico – afferma il presidente di Cva Giovanni Greco -. Ma oggi sono gli stessi sono cresciuti del dieci per cento sul totale dei soci e il nostro obiettivo è quello di convertire tutti. Nel medio lungo periodo produrremo solo biologico. Un percorso che sappiamo non essere facile per una cooperativa, ma abbiamo intrapreso già da tempo un cammino verso la qualità. D’altra parte, i nostri prodotti sono già privi di sostanze chimiche. Non usiamo trattamenti invasivi. Basti dire che siamo autosufficienti per la produzione energetica. Facciamo infatti uso di pannelli fotovoltaici e il nostro sforzo è quello di assecondare un consumo ed una richiesta di mercato, soprattutto estera, desiderosa di prodotti naturali, di qualità e a basso impatto ambientale”.
“Il nostro Nero d’Avola Bio in purezza, di cui oggi produciamo 6 mila bottiglie è solo il primo vino di Cva Canicattì ad inaugurare la nostra nuova visione. Per il 2016 stiamo già sperimentando il Grillo Bio che presenteremo al prossimo Vinitaly”, dice Greco.
Il Nero d’Avola Bio fa parte della linea Aquilae Cva. Una linea pensata per svelare da un nuovo punto di vista la filosofia produttiva condivisa, che fonda la sua essenza nell’esaltazione degli aspetti agricoli di questa zona vitivinicola di Sicilia. “Questo progetto intende rimarcare e valorizzare ancor di più tale impegno, spostandolo verso la difesa dell’integrità e della vocazione produttiva delle terre del Nero d’Avola – dice Greco -. Aquilae Nero d’Avola Bio è un vino naturale e autenticamente sano che lascia cogliere l’essenza autentica, la grandezza e l’armonia espressa dal vitigno principe degli autoctoni di Sicilia”.
Le uve sono coltivate nell’area di Canicattì e nei comuni limitrofi dell’entroterra di Agrigento, convertiti totalmente al biologico certificato. I terreni sono limo-sabbiosi e calcarei, di medio impasto. L’altitudine è tra 250 e 400 metri sul livello del mare. La vinificazione è in rosso a temperatura controllata con fermentazione malolattica completamente svolta. Affina in acciaio per 6 mesi e per 2 mesi in bottiglia.
“Pensiamo, per i prossimi anni, di ridurre la presenza di solfiti per ottenere prodotti naturali. Nel frattempo inauguriamo una nuova stagione con questo nuovissimo prodotto, per il quale abbiamo scelto un’etichetta giovanile con carta riciclata – spiega Greco -. Fresca l’immagine, dunque, fresco il vino, fruttato con buona struttura e acidità. Da bere giovane e ideale con arrosti di carne rossa, selvaggina e formaggi di media stagionatura. Già è in commercio, nel settore Horeca, nella ristorazione e in enoteca. Ed è vantaggioso anche per il suo rapporto qualità-prezzo. Sullo scaffale si vende a 10 euro”.
Adesso non resta che attendere l’evento Taormina Gourmet per degustarlo. Perché farlo conoscere proprio durante questo evento? “Perché Taormina Gourmet è diventata un vetrina per l’enogastronomia importante a livello nazionale e internazionale. E ci permette di confrontarci con produttori di alto livello, da cui poter trarre spunti. Da Cooperativa, il nostro impegno quotidiano è la qualità, e c’è sempre da imparare. Da tutti”, conclude Greco.
F.L.