“C’è differenza tra consumo nocivo e moderato di bevande alcoliche e non è il consumo in sé a costituire fattore di rischio per il cancro”.
E’ questa una delle modifiche alla relazione sul Piano di azione anti-cancro approvate dall’Europarlamento. Dal testo è stato cancellato anche il riferimento ad avvertenze sanitarie in etichetta, e introdotto l’invito a migliorare l’etichettatura delle bevande alcoliche con l’inclusione di informazioni su un consumo moderato e responsabile di alcol. Passano in Aula gli emendamenti depositati dagli eurodeputati della “maggioranza Ursula” Paolo De Castro (Pd, S&D), Herbert Dorfmann (Svp, Ppe) e Iréne Tolleret (Renaissance, Renew) a testimonianza del dissenso trasversale emerso a Strasburgo sul piano anti-cancro dell’Unione europea relativo al consumo di vino. In due parti del testo al riferimento al consumo di alcol è stato aggiunto il termine “nocivo”, ritornando alla formulazione originaria del piano anti-cancro proposto dalla Commissione europea. Questi emendamenti hanno ottenuto l’appoggio degli europarlamentari con 381 voti contro 276, e 386 voti contro 270. La sostituzione del riferimento alle avvertenze sanitarie in etichetta con l’invito a fornire informazioni su un consumo moderato e responsabile di alcol, è passato con 392 voti contro 251. Approvata una formulazione meno rigida in merito al divieto di sponsorizzazione degli eventi sportivi. Bocciato l’emendamento che modificava il riferimento al ricorso alla tassazione tra le opzioni per scoraggiare il consumo nocivo di bevande alcoliche. Il voto finale sulla totalità della relazione sul piano anti-cancro Ue è previsto nel primo pomeriggio.
“Ci siamo opposti alle strumentalizzazioni e, ancora una volta, al tentativo di etichettare le nostre eccellenze in maniera fuorviante, con improbabili bollini neri. Non ci stancheremo mai di ripetere che la cultura alimentare non può essere omologazione e condizionamento”. Così su Fb il ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli sottolineando che “al Parlamento europeo, nel voto sulla relazione sul Piano di azione anti-cancro, sono stati approvati gli emendamenti co-firmati e sostenuti dal MoVimento 5 Stelle Europa che introducono la differenza tra consumo nocivo e moderato di vino” e non il consumo in sè. Per il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio, “ha prevalso il buon senso, c’è una profonda differenza fra abuso e consumo moderato e responsabile. Ci siamo opposti da subito al messaggio del no safe level, dell’assenza di un livello di sicurezza nel consumo di alcol”. “Il vino è cultura, socialità, racconta e rende unici i nostri territori, fa parte della nostra storia e della Dieta Mediterranea”, prosegue il sottosegretario, secondo il quale “combattere il cancro è senz’altro una priorità di tutti, ma la salute non si tutela demonizzando un settore o un singolo prodotto legato alla cultura e allo stile di vita dell’Italia così come di altri paesi europei. Parliamo di un comparto che non solo contribuisce a tenere vive le comunità rurali sostenute dalla stessa Ue, ma rappresenta anche la prima voce dell’export agroalimentare europeo”.
Il Parlamento Europeo salva quasi diecimila anni di storia del vino le cui prime tracce nel mondo sono state individuate nel Caucaso mentre in Italia si hanno riscontri in Sicilia già a partire dal 4100 a.c”. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel ringraziare per il lavoro di squadra i parlamentari italiani per la difesa di un settore che vale 12 miliardi di fatturato dei quali 7,1 miliardi di export e offre direttamente o indirettamente occupazione a 1,3 milioni di persone secondo l’analisi della Coldiretti. “E’ stato respinto il tentativo di demonizzare il consumo di vino e birra attraverso allarmi salutistici in etichetta già adottati per le sigarette, l’aumento della tassazione e l’esclusione dalle politiche promozionali dell’Unione Europea, nell’ambito del Cancer plan proposto dalla Commissione Europea” come richiesto, afferma Prandini, “insieme al consigliere delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia, nella lettera scritta al commissario europeo per gli affari economici Paolo Gentiloni, al commissario all’agricoltura Janusz Wojciechowski, al ministro dell’agricoltura Stefano Patuanelli, agli europarlamentari italiani”.
“È stata riconosciuta più appropriata la linea dell’approccio moderato, auspichiamo che ora si possa continuare a lavorare insieme per la lotta contro il cancro senza demonizzare il consumo consapevole di vino e delle altre bevande alcoliche”. Questo il primo commento delle organizzazioni della filiera vitivinicola italiana –Alleanza delle Cooperative Italiane – agroalimentare, Assoenologi, Confagricoltura, CIA– Agricoltori Italiani, Copagri, Federvini, Federdoc, Unione Italiana Vini – dopo l’esito del voto in plenaria del Rapporto della Commissione speciale del Parlamento europeo per la lotta contro il cancro (Beca). Un Rapporto che, ricordano le Organizzazioni, “pur contenendo elementi importanti nella strategia contro la malattia e di accesso alle cure, aveva un approccio antiscientifico in relazione al consumo di alcol, non distinguendo tra uso moderato e abuso. Seguendolo si sarebbe penalizzato pesantemente un intero settore economico, che rappresenta invece un’eccellenza per qualità della produzione, storia, cultura e volano di sviluppo di turismo e occupazione”.
UIV: “Prevalso il buon senso, ma tenere alta la guardia”
“Gli emendamenti apportati dal Parlamento europeo rendono più equilibrato un documento, quello sul Cancer plan, che il mondo del vino ritiene fondamentale per arginare la malattia del secolo. Ringraziamo i deputati italiani per l’attenzione prestata, per la capacità di ascolto e di sintesi, nonché per il lavoro di squadra a prescindere dagli schieramenti, dimostrati anche con emendamenti ‘chirurgici’ che di fatto rendono parziale giustizia al buon senso, al mondo del vino e ai suoi consumatori moderati”. È il commento del segretario generale di Unione italiana vini (Uiv), Paolo Castelletti, in merito al voto, rilasciato a Strasburgo, sugli emendamenti relativi al piano anticancro del Parlamento europeo, che attende oggi l’esito sul documento finale.
Per il vicepresidente di Unione italiana vini e presidente dell’Associazione europea Wine in moderation, Sandro Sartor: “Il voto del Parlamento europeo sarà da incentivo per un settore che vuole sempre più promuovere la moderazione nei consumi. Con gli emendamenti De Castro/Dorfmann si è riusciti a scongiurare il più possibile un attacco al mondo del vino che purtroppo non si esaurisce qui. Servirà tenere ancora alta la guardia per affermare il concetto di moderazione che è proprio del vino, a partire dai piani dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) – al voto a maggio – che prevedono anche avvisi in etichetta, fino al Nutriscore, che minaccia di essere proposto entro l’anno”.
FEDERVINI: “Occorre vigilare per evitare nuove derive proibizioniste”
“Ha vinto la ragionevolezza e il buon senso. Siamo lieti che il Parlamento Europeo abbia accolto le istanze che volevamo ribadire, introducendo dei miglioramenti tesi a costruire un testo più equilibrato, che faccia la dovuta distinzione fra consumo e abuso di bevande alcoliche”. Così dichiara Micaela Pallini, Presidente di Federvini, commentando la decisione del Parlamento europeo sul cancer plan: ” Una nota di plauso particolare va rivolta ai parlamentari italiani che hanno rappresentato la spina dorsale del gruppo, che ha presentato e fatto approvare le modifiche volute fortemente dall’Italia. Voglio sottolineare che senza il ruolo dei parlamentari italiani che si sono spesi nei giorni scorsi affinché prevalesse l’equilibrio, promuovendo gli emendamenti, prima, e sostenendoli con un voto a maggioranza poi, non ci sarebbe stato questo risultato”.
ASSOENOLOGI: “Voto mette un punto certo nella relazione tra vino e salute”
Il presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella, ha così commentato la decisione assunta a Strasburgo: “L’Europarlamento ha salvato la storia millenaria del vino italiano. La modifica alla relazione sul Piano di azione anti cancro è sostanziale e mette un punto certo sulla relazione vino e salute. Finalmente è stato inserito che c’è differenza tra consumo nocivo e moderato di bevande alcoliche e non è il consumo in sé a costituire fattore di rischio per il tumore. Ed esprimiamo soddisfazione anche per la decisione di aver tolto dal testo anche il riferimento ad avvertenze sanitarie in etichetta. Accettiamo di buon grado, invece, l’invito a migliorare le etichette con l’inclusione di informazioni sull’uso moderato e responsabile di alcol, cosa che facciamo da sempre. Le modifiche apportate al Piano della Commissione Beca sono il frutto di una sinergia importante tra tutti gli attori del mondo del vino che in questi mesi non hanno mai ceduto all’idea di dover accettare l’ipotesi di accostare un buon calice al rischio cancro. Un plauso e un grande ringraziamento anche agli europarlamentari italiani che hanno fatto propria la nostra battaglia”.
FIVI: “Così l’Europa promuove il consumo sano del vino”
“C’è differenza tra consumo nocivo e moderato di bevande alcoliche e non è il consumo in sé a costituire fattore di rischio per il cancro”, recita così la modifica più importante che riguarda il mondo del vino. Nel testo si è parlato anche di etichette delle bevande alcoliche, cancellando il riferimento ad avvertenze sanitarie e riportando un invito a migliorarle con l’inclusione di informazioni su un consumo moderato e responsabile di alcol. Una campagna che FIVI porta avanti da sempre. “I Vignaioli Indipendenti – commenta Matilde Poggi, Presidente di Fivi – sono sempre stati in prima linea nella promozione di un consumo attento e sano del vino, comunicando moderazione e combattendone l’abuso. Crediamo che l’educazione sia sempre il mezzo migliore per incoraggiare le persone a osservare comportamenti adeguati, non la repressione. Il vino è nella tradizione e nella cultura dei popoli e fa parte di una filiera che tiene vivo il mondo rurale e ne contribuisce allo sviluppo: tutelarlo è fondamentale. Per questo ci teniamo a ringraziare gli europarlamentari italiani, che rimanendo solidamente compatti sono riusciti a portare avanti le istanze della filiera nazionale: è soprattutto grazie a loro se a Strasburgo si è ottenuto questo risultato”.
MOVIMENTO TURISMO DEL VINO: “E’ stata fatta chiarezza”
“Accogliamo con viva soddisfazione l’importante l’esito favorevole del voto in plenaria del Rapporto della Commissione speciale del Parlamento europeo per la lotta contro il cancro (BECA) sul rafforzamento delle strategie dell’Europa nel combattere la malattia – sottolinea Nicola D’Auria, Presidente del Movimento Turismo del Vino – E’ stata fatta chiarezza sulla netta distinzione tra consumo moderato e consapevole del vino e abuso di alcol. Un concetto fondamentale dal quale ripartire per attuare idonea strategia di lotta al cancro con un approccio corretto in relazione al consumo di alcol. Confusione e allarmismo originati anche dall’uso di etichette con alert dall’effetto “paralizzante” presso il consumatore, non giovano certo alla corretta veicolazione di un messaggio che vuole rafforzare il concetto di misura e consapevolezza. Ricordiamo inoltre che il vino, oltre al valore intrinseco del prodotto costituisce un valore aggiunto non indifferente con un settore, quello del Turismo del Vino, che vale, secondo l’Osservatorio sul Turismo del Vino, oltre 2,5 miliardi di euro di fatturato (dato pre pandemia). E vivere i territori del vino, l’ambiente agricolo e i piccoli e grandi centri che da sempre portano avanti una cultura e di una economia secolari, non può certamente essere ricondotto ad un vivere nocivo per la salute pubblica. Occorre pertanto lavorare per la chiarezza e la distinzione senza semplificare e riassumere in un’etichetta un mondo complesso e dai molteplici risvolti culturali ed economici”.
ALLEANZA COOPERATIVE: “Scongiurata demonizzazione vino”
“Il voto in plenaria sul Piano di azione per la lotta contro il cancro ci restituisce un testo globalmente equilibrato e sicuramente migliorativo, specie per quanto riguarda il vino poiché è stato eliminato l’approccio che non distingueva l’uso moderato e consapevole di vino dall’abuso di sostanze alcoliche, che avrebbe penalizzato pesantemente il comparto vitivinicolo, considerando quale fattore di rischio il consumo di alcol in sé. Complessivamente nel documento – che contiene linee guida importanti per la salute dei cittadini europei in tema di prevenzione del cancro e di accesso alle cure – rimangono tuttavia alcuni riferimenti che avranno inevitabili ricadute sulle politiche di promozione dei prodotti agroalimentari”. Questo il commento del presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari Giorgio Mercuri rispetto al voto di oggi a Strasburgo della Relazione sul piano di lotta contro il cancro, che era stata redatto lo scorso anno da un’apposita Commissione parlamentare speciale (Commissione BECA) e che oggi è stato approvato in plenaria dal Parlamento Ue, con alcune modifiche. “Pur se restano motivi di soddisfazione per il lavoro portato avanti dagli europarlamentari, in particolare da quegli italiani, – spiega il Presidente Mercuri – è fondamentale rimanere vigili e tenere alta la guardia in generale sulle strategie che l’Europa è pronta a mettere in pratica. La Commissione ha messo a punto in questi anni un complesso di politiche e documenti strategici – dalla Farm to Fork alla Strategia sulla biodiversità alla revisione dei sistemi di etichettatura e al Nutriscore, solo per citare i principali – che avranno infatti un impatto non trascurabile sulle nostre filiere agroalimentari, dal vino alle carni rosse. I documenti e le linee strategiche della Commissione rischiano infatti di tradursi molto presto in atti normativi, con un approccio che finora è apparso tutt’altro che equilibrato tra le varie istanze. Non resta che sperare che il Consiglio possa fare la sua parte e correggere il tiro”.
C.d.G.