Agrume invernale prodotto da piante di Citrus reticulata L., famiglia delle Rutacee, altrimenti detto “marzuddu” o “marzolino”, varietà autoctona che deve il suo nome alla frazione di Palermo, Ciaculli appunto, ove fu individuata negli anni ’50 e dove viene attualmente coltivata.
Fa parte dei Presidi Slow Food siciliani. Oltre ai frutti freschi, il liquore e la marmellata sono i trasformati più caratteristici e di alta qualità. L’aroma intenso, l’elevato contenuto in zuccheri semplici, la buccia sottile e la presenza dei semini, oltre che la maturazione tardiva, ne fanno un mandarino unico ed inconfondibile, ancora molto apprezzato nel palermitano.
Le varietà di questi agrumi sono un’ottima fonte di vitamine e sali minerali, e grazie a ciò presenta proprietà rilassanti, dissetanti, diuretiche e lassative; combatte l’invecchiamento cellulare e rafforza il sistema immunitario.
Nel dettaglio: tra gli oligoelementi maggiormente rappresentati Potassio, Calcio, Fosforo, Ferro, Magnesio, Selenio e Bromo: proprio quest’ultimo a livello del Sistema nervoso centrale, agisce come un sedativo naturale che aiuta a prender sonno.
Tra le vitamine, maggiormente rappresentate la C, la A e la E oltre che la P: di quest’ultima dobbiamo dire che in realtà si tratta di un complesso di sostanze (all’incirca 500) a struttura polifenolica, colorate (e che danno il colore alla frutta e agli ortaggi che le contengono), tra cui ricordiamo flavonoidi, antociani, leucoantociani e catecoli; quelli presenti nel mandarino di Ciaculli si chiamano citroflavonoidi, hanno un’azione sinergica con la vitamina C, ed inoltre hanno azione facilitante la diuresi e dunque combattono la ritenzione idrica. Nella buccia è contenuto un terpene, che si chiama Limonene e un olio essenziale: il limonene ha una forte azione antiossidante, dunque combatte i radicali liberi, prevenendo e contrastando l’invecchiamento cellulare; dell’olio essenziale si dirà più avanti, quando si parlerà degli utilizzi del mandarino.
Per ultimo, l’alta concentrazione di fibre alimentari presente nel mandarino ne fanno un ottimo aiuto nella sindrome nell’intestino irritabile e, facilitando il transito intestinale, risulta molto utile nella stitichezza.
Lo specifico mix di oligoelementi e vitamine ne fa un alleato importante nella lotta ai tumori, soprattutto dell’apparato digerente, stimolando per di più la produzione degli ormoni tiroidei, e dunque in generale possiamo considerare il mandarino un naturale “accelerante” metabolico. Ahimè, contiene un bel po’ di calorie, 72 per 100 grammi, cioè più dell’uva, dei fichi freschi e della banana, che già ne contengono tante in più delle altre varietà di frutta: dunque…senza esagerare: la porzione ideale è di 100 grammi a pasto. L’elevato contenuto in zuccheri lo rendono poco adatto per i soggetti diabetici e per coloro che hanno problemi di iperuricemia.
Del mandarino si utilizza tutto: la polpa viene consumata fresca, come base per torte e canditi, trasformata in marmellata e sciroppi; la buccia viene trasformata in liquori e ottimi infusi (anche aggiunta al thè); l’olio essenziale ricavato dalla buccia viene utilizzato anche nell’industria cosmetica, per cremine e profumi.