La city si colora di rosso, icona simbolo del concept professionale di agroalimentazione internazionale, in fiera a Milano catalizzando l’attenzione del food e della nutrition di tutto il mondo.
Prodotti d’eccellenza e buyer provenienti da 67 paesi sono stati i protagonisti di Tuttofood. Convention quanto mai attuale, considerato il fatto che il mangiare italiano è da sempre sinonimo di un elevato life style e di benessere. Non a caso la nostra Dieta mediterranea è stata proclamata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Girando per i padiglioni, tra profumi, colori e sapori, si trovano i prodotti fatti in casa, quelli buoni come una volta. Ma anche sushi e finger food, che prendono il posto delle fettuccine e del ragù, e del mangiare fuori casa. A quest’ultimo l’edizione 2011 ha dedicato particolare attenzione destinando un’intera area, il Villaggio Mixer, realizzata come una grande finestra dove sono stati ospitati workshop, convegni e personaggi illustri del settore e della politica, come Ferruccio Fazio, ministro della Salute.
In contemporanea anche BtoBio Expo, new entry biennale dedicata al biologico certificato. La Sicilia in primo piano: tanti i padiglioni allestiti e gli espositori provenienti da tutte le parti dell’Isola. Creme di pistacchio, cioccolato finemente lavorato, olii, vino, sughi, tutti super premiati hanno deliziato i palati dei buongustai. Tra gli altri, l’Olio di Gaia, dell’azienda che vanta 350 anni di tradizione padre – figlio Crescimanno. “E’ l’olio giovane, fatto dalla mia piccola bimba.” Dice il proprietario dell’azienda di Selinunte. “Ho sempre cercato di avvicinare le mie figlie alla natura. È questa la novità che presento a Milano. È un olio delicato come un bambino, molto amato e che ha già ottenuto ottimi riconoscimenti anche dal Gambero Rosso.” Un made in Italy a tuttotondo, quindi, tra tradizione e innovazione passando per il business e per i prodotti d’eccellenza e di nicchia. Più di 50 quelli selezionati in questa edizione. Una mozzarella di bufala fatta con caglio vegetale, al posto di quello animale; la Pepita del Piave, ovvero un impasto di carni suine lavorate a mano e stagionate per un paio di mesi in una miscela di spezie e aromi che ne sanciscono la peculiarità; la confettura di cipolle ramate di Montoro, con zucca e rosmarino, prodotto inedito e unico. E ancora il Cheese Award riservato ai formaggi e dove a farla da padrone è il Ragusano Dop, formaggio a pasta filata fatto con latte intero, crudo di vacca, caglio d’agnello o capretto e sale, sfruttando lo sviluppo spontaneo della microflora casearia. Prodotto d’autore che sa trasfondere i sapori e gli odori dei pascoli Iblei ricchi di erbe aromatiche. La stagionatura avviene in locali ventilati alla temperatura di 14 /16 gradi, legando le forme a coppia con funi di cavallo di travi tale da garantire una perfetta aereazione dell’intera superficie della forma.
Rita Vecchio