Il giornalista americano in visita in Lombardia per un reportage sul cibo del capoluogo. Ne parla Mauro Remondino nel testo tratto dal suo blog http://myslowburninglife.blogspot.com/
In questi giorni è a Milano, il giornalista americano Mark Schatzker. Sta preparando un reportage sul cibo a Milano per conto di Condé Nast Traveler.
Ci siamo incontrati al Principe per un caffè e qualche parola in libertà su come va nei ristoranti milanesi. Mark è molto attento alla tradizione. La tavola milanese non è soltanto riso, cotoletta, cassoeula, rustin negà. Gli ho raccontato le mie impressioni sui passi di una cucina che sta lentamente lasciando il posto all’innovazione e alla creatività, quando va bene. Milano vanta luoghi di ottimo cibo, bisogna scoprirli. Per un americano che arriva come un meteorite non è semplice. I luoghi comuni di come ci vedono all’estero sono innumerevoli e a sentire lui la nostra immagine corre lungo i binari del fashion e poche altre cose. Spero di avergli dato buoni suggerimenti. Lo leggerò. Mi ha lasciato il suo libro “Steak” un viaggio intorno al mondo alla ricerca della carne perduta. Questo award-winning food and travel writer racconta la sua odissea in modo fluido e puntuale. C’è spazio per il Chianti, la Chianina, l’Antica macelleria Falorni, la bistecca maremmana, la panzanella e la pappa al pomodoro, la razza piemontese, marchigiana, romagnola, podolica. C’è posto anche per umami. Un racconto da viaggiatore curioso come deve essere. Mark che ha 37 anni è nato a Toronto. Nel suo viaggio ha eletto quella scozzese la migliore steak del mondo. “Intendo il filetto, un taglio che cuoce velocemente e che per essere gustoso richiede alimentazione ad erba per l’animale e non altri modi”. Pochissimi contatti con chef italiani e un magnifico incontro con la famiglia Fariello, il loro agriturismo ad Ascea Marina lungo la costa salernitana e le ricette “rustiche” di “Tilde”.