Riconoscimento del ministero per questo pesce essiccato che può sostituire la bottarga
Il ‘ritunnu salatu’ è stato riconosciuto Prodotto agroalimentare tradizionale (Pat), ossia alimento ottenuto con metodi di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidati nel tempo, omogenei per tutto il territorio interessato, secondo regole tradizionali, per un periodo non inferiore ai venticinque anni.
Si tratta della categoria delle specialità agroalimentari istituita dal ministero delle Politiche agricole e forestali. In pratica una categoria al di sotto dell’Igp e della Dop che non è sottoposta al protocollo del riconoscimento. Appartiene così alla Provincia regionale di Trapani la sesta Pat della Sicilia per la sezione pesci, molluschi e crostacei. A farsene promotore l’ittiturismo la Tramontana di Trapani: “Da due anni lavoravamo a questo progetto”, commenta soddisfatto il presidente della cooperativa Natale Amoroso.
Il nome, ‘Ritunnu salatu’, in italiano chiamato menola (Spicara Smaris), deriva dal metodo di salatura cui viene sottoposto il pesce appena pescato e per 24 ore lasciato sotto sale marino di Trapani. La fase successiva è poi l’essiccatura. “Ci siamo avvalsi di specialisti – spiega Amoroso – e grazie a questo lavoro sinergico da domani possiamo dire che il nostro misero ritunnu, così lo definiva il poeta romano Marco Valerio Marziale, per noi vale tanto e dovrà essere proposto ai nostri turisti vantandoci del fatto che sia una Pat. Nel nostro ittiturismo da anni lo proponiamo come alternativa alla bottarga di tonno poiché dopo avere salato ed essiccato il ritunnu lo grattugiamo e va a completare un buon piatto di spaghetti”.
Il riconoscimento è avvenuto con decreto del ministero delle Politiche agricole del 17/06/2011, pubblicato sul Supplemento ordinario n. 167 della Gazzetta Ufficiale n. 159 del 11-7-2011.
Sandra Pizzurro