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Slow food, cambio di guardia a Catania

26 Luglio 2011
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Anna Maria Grasso e Lorenzo Platania

Cambio di guardia alla condotta di Slow food catanese. Anna Maria Grasso lascia dopo soli diciotto mesi il mandato di “fiduciaria provinciale” e subentra Lorenzo Platania, 45enne, bancario.

La Grasso era già rivestita dell’ incarico regionale, di “Responsabile del controllo dei Presidi”; un secondo, alla condotta etnea, appariva quanto meno incompatibile. Purtuttavia nel breve tempo del mandato il segno che ha lasciato la Grasso è tangibile: un significativo aumento dei soci, attività cullturali allargate, manifestazioni ed eventi che lasciano una traccia e segnano un cliché che Lorenzo Platania si è ufficialmente impegnato a conservare ed incrementare. Per la Grasso, non la solita cultura del “ragionando attorno ad un piatto di pasta”, dei convivi mensili, ma un’ attività dinamica sul campo, con frequenti visite guidate in aziende di produttori di presidio, alcune delle quali “molto suggestive” come la pesca notturna “dei masculini da’ magghia”, la “mandorla di Noto” e la “Manna di Castelbuono” già programmata per il prossimo mese di agosto. Da segnalare anche due “affollati” master tematici sui salumi e sul vino mentre sono già in calendario anche quelli sulla birra e sui formaggi. Sulla prossima gestione oltre a proseguire sulle tracce appene descritte il neo eletto Lorenzo Platania cova un progetto “folle eambizioso”: recuperare un palazzo “storico” fatiscente nel centro moderno di Catania, “Villa Manganelli” e farne la sede di quella che potrebbe essere la seconda Unversità del Gusto d’Italia, sull’esempio di Pollenzo”. Passando ai programmi concreti e di rapida e imminente attuazione tutte le attenzioni sono concentrate sulla voce più importante:”Educazione” col master “l’orto in condotta” rivolto alle scuole,ai bambini e tutti coloro che sono sensibili alla biodiversità e al cibo “buono pulito e giusto. Nelle voci che seguono spicca il progetto “Mille orti in Africa per la sovranità alimentare”, programma nazionale in cui “la condotta di Catania, col resto della Sicilia, vorrà rendersi protagonista con un suo contributo significativo – aggiunge Pippo Privitera, presente per benedire la nuova elezione – ed andrà oltre al contributo di 900 euro già fissato dal consiglio nazionale per ogni condotta provinciale”. E per finire: Catania vorrà avere il suo “Mercato della terra” quello che porta i contadini e i produttori in piazza. Per recuperare e il rapporto diretto tra il produttori per porlo dinnanzi al fruitore finale “nel senso positivo della parola” e il recupero della dignità di un lavoro, quello del contadino, tanto onesto quanto poco riconosciuto e “mortificato dalle mafie dei mercati”.

Stefano Gurrera