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Efow, Ricci Curbastro saluta: Bernard Farges è il nuovo presidente

14 Gennaio 2016
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Dopo due mandati il cambio alla Federazione europea dei vini a denominazione di origine


(Riccardo Ricci Curbastro, presidente uscente e Bernard Farges, neo presidente)

Riccardo Ricci Curbastro non è più a capo di Efow, la Federazione europea dei vini a denominazione di origine. A succedergli, dopo due mandati e molti obiettivi raggiunti, è il francese Bernard Farges.

Viticoltore con suo fratello Mauriac Gironde, Bernard Farges è stato presidente del Consorzio delle denominazioni Bordeaux e Bordeaux Superiore ed è Presidente in carica della Cnaoc (Confederazione Nazionale dei Produttori di Vino e Distillati di Vino Doc – membro di Efow) e del Civb (Comitato Interprofessionale dei vini di Bordeaux). 
Proseguendo sulla linea del suo predecessore, la presidenza di Bernard Farges sarà incentrata sulla valorizzazione dei vini europei di qualità all'interno dell'Unione europea e nei negoziati commerciali.

“Voglio prima di tutto riconoscere l’eccellente lavoro e il costante impegno dimostrato da Ricci Curbastro in questi anni su questioni molto care a noi tutti – dichiara Farges – Dobbiamo proseguire il suo lavoro. È essenziale che le istituzioni europee continuino a mirare alla qualità e alle Indicazioni Geografiche. Queste ultime sono un vero e proprio valore aggiunto per l’economia europea. Si tratta di un patrimonio inestimabile da tenere in vita e promuovere costantemente”.
Ricci Curbastro è stato presidente Efow dal 2003, anno della sua fondazione, operando sempre con l’obiettivo primario di migliorare la qualità del vino all’interno dell’Unione Europea e puntando tutto sull’imprescindibilità delle Indicazioni Geografiche. La Federazione è stata da lui stesso fortemente voluta e da subito accreditata presso la Commissione Europea. Sotto la sua guida infatti, l’Efow è stata in prima linea in importanti battaglie riguardanti il futuro delle Indicazioni Geografiche, in particolare per il mantenimento di una regolamentazione circa l’impianto delle viti e per la protezione delle denominazioni dei vini nel contesto dei domini “.wine” e “.vin”. Fondamentale in tal senso l’accordo raggiunto nel giugno del 2015 tra Efow, Comunità Europea e Icann – proprietaria dei domini – che ha permesso a Donuts di poter firmare il Registry Agreement per disporre dei domini “.wine” e “.vin”.

Ricci Curbastro continua a prestare il proprio contributo in Efow quale consigliere e come Presidente di Federdoc, augurando il meglio a Bernard Farges, con la certezza di una positiva guida per il futuro.
Proprio il neo-presidente ha ricordato che il settore deve affrontare diverse sfide. “La Commissione Europea ha negoziato una serie di accordi ambiziosi per le Ig e deve continuare a dimostrare che il modello creato è utile per la comunità e i consumatori di tutto il mondo. Accordi come il Ttip e il Libero Scambio Ue-Giappone daranno in questo senso del filo da torcere, ma l’Ue non può limitarsi a negoziare l’eliminazione dei dazi. Il commercio si basa infatti anche su dei valori e il sistema delle Ig è parte integrante degli ideali europei. Non dobbiamo dimenticare che la competitività del settore deriva da questo know-how specifico e dall’approccio qualitativo.”

Farges ha infine sottolineato l’importanza di prendere in considerazione la dimensione digitale del mercato, come è stato chiaramente dimostrato dal dossier “.wine” e “.vin.”. “Internet sarà probabilmente il nostro più grande mercato nei prossimi anni. Per evitare fenomeni di contraffazione e di cyber-squatting, l’Ue dovrà impegnarsi seriamente in una strategia specifica per le Ig. Noi saremo vigili per quanto riguarda la corretta attuazione dell'accordo commerciale sui domini web. Dobbiamo anche prontamente intraprendere una revisione della prima ondata di nuovi nomi di dominio generici di Icann prima di decidere di avviare un nuovo ciclo di apertura”. A livello europeo i grandi progetti dovrebbero essere attentamente monitorati, chiosa Farges. “I membri Efow saranno in prima linea per difendere la qualità della viticoltura e seriamente vigili sulla cosiddetta semplificazione dei regolamenti esistenti e in vigore”.

C.d.G.