(Topazia Alliata)
Aveva 102 anni ed è morta a Roma Topazia Alliata di Villafranca, madre della scrittrice Dacia Maraini.
Nata a Palermo nel 1913 da un’antichissima famiglia siciliana ha avuto anche a che fare con il mondo del vino.
Suo padre, infatti, fu l’ultimo proprietario delle famosa cantine di Casteldaccia, vini Corvo, mentre lei fu l’inventrice nel dopoguerra del marchio “Colomba platino”, prodotto ancora oggi.
Topazia Alliata era stata promessa dalla famiglia a un nobile britannico, ma nel 1935 decise di sposare l’antropologo Fosco Maraini, allora sconosciuto ma che divenne uno dei maggiori studiosi del Novecento. Con lui si trasferì in Giappone per motivi di lavoro e si ritrovò internata per due anni in un campo di concentramento dopo l’8 settembre 1943 perché i Maraini dichiararono di non aderire alla Repubblica Sociale Italiana rifiutandosi di giurare fedeltà al regime repubblicano mussoliniano. Con loro le figlie Dacia, Toni e Yuki. Tornata in Italia, visse nella monumentale villa di famiglia di Valguarnera per poi trasferirsi a Roma, proseguendo la sua attività di pittrice e fondando nel 1959 a Trastever la galleria d’arte Topazia Alliata Donna di leggendaria bellezza e di grande intelligenza, ebbe molti ammiratori, tra cui il pittore renato Guttuso. Prima del matrimonio con Maraini, durante un viaggio con la madre a Parigi nel 1931, conobbe Paul Guillaume, gallerista e collezionista, Picasso, Modigliani, Picabia. Nel 2014 firmò per Rizzoli il libro fotografico di memorie “Love holidays” / quaderni d’amore e di viaggi”, con tutti i ricordi del suo passato corredati da splendide immagini. Un autentico viaggio nel Novecento visto con gli occhi di due grandi intellettuali cosmopoliti.
La Alliata è morta alle 18,40 nella sua casa di Roma tra l’affetto dei suoi cari. I funerali sono previsti per domani, mercoledì 25 novembre, alle 11 nella basilica di Santa Maria del Popolo in Piazza del Popolo. Poi il suo corpo verrà sepolto a Casteldaccia, in provincia di Palermo, dopo un commiato nella sala del Comune.
C.d.G.