È morto Stefano Bonilli. È stato colpito da un infarto.
Aveva 69 anni. Notizia triste, tristissima, che priva in un sol colpo l'Italia di una delle figure più autorevoli del giornalismo gastronomico. Bonilli è stato il protagonista di una carriera straordinaria: è stato il fondatore del Gambero Rosso che ha diretto sino al 2008 anno in cui si ruppe il rapporto professionale con la nuova proprietà del gruppo.
Un'avventura, quella del giornale poi diventato anche una tv e una città del gusto, nata da una pagina settimanale dedicata ai temi del cibo e del vino con il quotidiano Il Manifesto alla fine degli anni '80 e poi nel '92 diventato un mensile autonomo. Ma la sua attività giornalistica era cominciata anni prima lavorando nella redazione di Di Tasca Nostra, l'antesignano programma sull'alimentazione di Rai Due ideato e condotto da Tito Cortese che cominció ad andare in onda alla fine degli anni '70. Ma non si puó non citare il sodalizio con Slow Food e la nascita della guida ai vini d'Italia, partnership che si è interrotta pochi anni fa quando Bonilli non era più alla guida del Gambero.
Un successo editoriale senza precedenti in Italia. Più recentemente aveva scommesso sul web creando il blog Papero Giallo e la Gazzetta Gastronomica. Grande conoscitore del mondo della ristorazione, animatore di tendenze ed eventi, appassionato di viaggi per scoprire talenti e cose buone, stava per organizzare un incontro-confronto sull'informazione gastronomica in Italia ai tempi del web. Per tentare di risolvere il suo cruccio: quello di un'Italia che ha un rapporto col cibo da primato senza riuscire ad avere un'adeguata attenzione dai media, soprattutto quelli generalisti, relegando il tutto a una questione tra buongustai. Senza pensare che invece proprio la gastronomia di alta qualità vuol dire prospettiva, richiamo turistico, ricchezza culturale. Ai familiari le condoglianze della redazione di Cronache di Gusto.