Pioniera di questo tipo di coltivazioni, i suoi vini bianchi furono dichiarati più volte i migliori del mondo
Anne Claude Leflaive e la Borgogna erano praticamente la stessa cosa.
Decanter nel 2006, l’aveva nominata miglior produttrice di vino bianco. E nessuno si era opposto a questa decisione. Anne ci ha lasciato lo scorso 6 aprile.
Era entrata a far parte dell’azienda di famiglia nel 1990, diventandone direttrice 4 anni dopo, nel 1994, dopo la morte del padre Vincent. La sua passione per il mondo enologico, la spinse a fondare una scuola di vino di nome Ecole du Vin et des Terroirs a Puligny-Montrachet. Pioniera del vigneto biologico e biodinamico in Borgogna, era riuscita con la sua passione a convertire i consumatori più scettici. Ma soprattutto aveva convinto con i suoi metodi molti suoi “colleghi”.
I suoi vini, considerati i bianchi più buoni del mondo, riflettono la sua personalità: raffinata, elegante, intellettuale e quasi spirituale.
La sua ultima apparizione fu proprio in Italia, a Firenze, nel corso dei Masters of Wine Symposium” che si sono svolti a maggio.
Per gli esperti, una bottiglia del 2001 di Chevalier-Montrachet rimane la migliore bottiglia di vino bianco mai bevuta.
Leflaive lascia il marito, Christian Jacques, e tre figli. I funerali si celebreranno l’11 aprile alle ore 11 presso la chiesa di Puligny-Montrachet.
C.d.G.