E’ morto, a 80 anni, Stevan Spurrier.
Spurrier fu il visionario che rivoluzionò per sempre il modo di comunicare il vino, ma soprattutto il commercio. Siamo tra gli anni ’60 e ’70. Nel 1976 organizzò la prima edizione del “Judgement of Paris”, la degustazione alla cieca in cui si confrontavano i vini di Bordeaux con i vini della California, che ne uscirono clamorosamente vincitori. Fu un momento topico per il settore, raccontato persino da un film, “Bottle Shock”, in cui ad interpretare Steven Spurrier è Alan Rickman. Nato nel 1941 nel Regno Unito, entra nel commercio enoico nel 1964, al servizio del più antico wine merchant di Londra, Cristopher & Co. Nel 1971 apre, a Parigi, “Les Caves de la Madeleine”, trampolino per la fondazione, un paio di anni dopo, de “L’Academie du Vin”, prima scuola del vino privata in Francia, capace di rompere gli schemi e le regole organizzando degustazioni di vini da ogni angolo del mondo, non solo francesi. Nel 1988, Steven Spurrier torna nel Regno Unito, per dedicarsi alla carriera di consulente, critico per Decanter e scrittore di volumi fondamentali nell’ambito dell’educazione al vino. In quello stesso anno, fonda e dirige il “The Christie’s Wine Course” e diventa presidente dei “Decanter World Wine Awards”. L’ultimo sua “opera” è la Biblioteca dell’Academie du Vin, che ha fondato nel 2019 insieme a Simon McMurtrie, e che raccoglie le migliori pubblicazioni dedicate al vino del passato e del presente.
C.d.G.