Non c’era forse persona più innamorata della pasta come lui.
Giovanni Assante se ne è andato ieri, nella sua Gragnano, a 71 anni per un infarto. Lui era un nome note nel territorio nazionale per essere un appassionato e un cultore del cibo eccellenza dei monti Lattari che fu anche fra i suoi primi promotori con marchio Gerardo Di Nola. Pur non provenendo da una famiglia di pastai ne abbracciò i valori da quando iniziò a lavorare alla Gerardo di Nola, azienda storica di pasta di Gragnano, come direttore commerciale. Ma già da bambino – raccontava in un’intervista a Cultura Alimentare – in campagna, aveva iniziato a conoscere i riti della semina e del raccolto e a celebrare l’importanza del grano, ad apprezzare “tutti i cibi buoni a nutrire sia il corpo che l’anima, quelli che mettono in pace l’uomo e la natura”. Dopo la chiusura della casa madre di Castellammare dell’azienda, Assante iniziò la sua personale ricerca per accorciare la filiera e l’obiettivo di usare materie prime italiane. Tanto che molti chef suoi estimatori hanno in menu i suoi amati maccheroni. Tra questi anche il bistellato del Duomo di Ragusa Ibla, Ciccio Sultano, che ieri lo ha ricordato con un post su Facebook: “È morto Giovanni Assante, un pastaio, un amico, un grande. Anche chi non lo conosceva o non aveva ancora assaggiato la sua pasta, può immaginarselo come un uomo positivo. Quel genere di persone che hanno cuore e testa per sé e per gli altri”.
C.d.G.