di Geraldine Pedrotti
Una stagione piena di incognite, ma che potrebbe dare belle soddisfazioni soprattutto tra settembre e ottobre.
Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Umberto Trani, general manager del Therasia di Vulcano, resort di lusso incastonato sulle rocce di Vulcano, nelle isole Eolie, in provinci di Messina.
Il 20 maggio il Therasia riaprirà i battenti. Quali novità troveranno i clienti quest’anno?
“L’obiettivo sarà come sempre quello di stupire la clientela. Siamo entrati a far parte del circuito “Leading Hotels of the World”, che raggruppa i migliori hotel di lusso del mondo. Abbiamo puntato ulteriormente l’attenzione sul fattore salute, è un lavoro che portiamo avanti da qualche anno. Per esempio abbiamo eliminato farine e zuccheri raffinati dai nostri menù e siamo giunti all’autosufficienza nella produzione di verdure, per lo più varietà autoctone dimenticate. Ma la grande novità è l’ingresso in squadra dello chef Davide Guidara, che sarà a capo del ristorante vegetariano Tenerumi. Lo chef Giuseppe Biuso, invece, continuerà il suo ottimo lavoro nello stellato del Therasia, Il Cappero”.
Giuseppe Biuso e Davide Guidara insieme, due fuoriclasse nella stessa squadra.
“Sarà molto interessante vederli lavorare insieme, sono due talenti incredibili. Ammiro molto Davide, c’è stato sempre un rapporto speciale con lui. Siamo entusiasti, il primo ad esserlo è proprio lo chef Biuso. Penso che arriveremo a proporre un’offerta davvero unica in Italia. Il Cappero non ha bisogno di presentazioni, mentre Tenerumi è un progetto innovativo: un fine dining con un’offerta totalmente vegetariana, dove si mangia seduti sul prato, guardando il mare, a contatto con la natura. Fin dalla sua inaugurazione due anni fa ha riscosso molto successo, ma penso che da quest’anno spiccheremo il volo”.
(Giuseppe Biuso e Davide Guidara)
Come sarà l’estate del Therasia Resort?
“Attualmente è un rebus. I numeri delle prenotazioni non sono paragonabili a quelli del passato, ma stanno arrivando molte prenotazioni da Stati Uniti e Inghilterra. Soprattutto per luglio e agosto, mesi anomali per questo tipo di turisti che solitamente evitano l’alta stagione. Probabilmente sperano nel completamento delle vaccinazioni e nel raggiungimento dell’immunità di gregge, sia nei loro paesi d’origine che qui da noi. Di fatto la situazione attuale non ci permette di fare previsioni. Settembre e ottobre potrebbero darci delle belle soddisfazioni, perché la stagione seguirà inevitabilmente l’andamento della campagna vaccinale. Per questo motivo quest’anno chiuderemo il 4 novembre, in passato la nostra stagione terminava ad ottobre”.
Il presidente della Regione Sicilia ha annunciato l’intenzione di vaccinare in massa gli abitanti delle isole minori, per salvare il turismo. Da professionista del settore, secondo lei quanto può essere risolutiva una campagna del genere ai fini turistici?
“Devo dire la verità, questo non incide molto sulla percezione di sicurezza di chi dovrebbe venire in Sicilia. Ma sicuramente potrebbe essere un’operazione corretta nei confronti degli abitanti delle Eolie dove, ricordiamocelo, abbiamo un unico ospedale ad attività ridotta, che si trova a Lipari. La vaccinazione degli eoliani sarebbe un gesto di grande responsabilità. Ma non sposta nulla a livello turistico”.
(Therasia Resort)
Cosa servirebbe dunque per fare ripartire il turismo in Sicilia?
“Regole chiare: date certe per gli spostamenti, informazioni sulla quarantena per chi viene dall’estero, numeri utili da chiamare in caso di contagio. Sono queste le informazioni che fanno valutare la possibilità di viaggiare in questo momento. Con lo scandalo della sanità delle settimane scorse non abbiamo dato un’immagine di efficienza in Sicilia”.
Come viene percepita un’isola come quella di Vulcano in questo momento dai turisti stranieri?
“Al Therasia abbiamo creato un’isola nell’isola. Qui si può trovare tutto ciò che basta al cliente, che non avrebbe nemmeno bisogno di varcare i cancelli per uscire. Ma ovviamente Vulcano è un’isola stupenda e selvaggia, diversa dalle altre isole dell’arcipelago. Ahimè non è un isola che tende la mano al progresso, è come se fosse ferma nel tempo. Ma anche questo fa parte del suo fascino e spero che in futuro non perda questa sua caratteristica”.