(Silvana Ballotta)
di Marco Sciarrini, Roma
Incontriamo Silvana Ballotta Ceo di Business Strategies e coordinatrice del Wine Business Forum, per fare una panoramica a tutto tondo sulla situazione del movimento del vino in Italia.
Da poche settimane è avvenuto un cambiamento a livello politico cosa pensa del nuovo Ministro delle Politiche Agricole?
“Da donna sono molto contenta, in un mondo dove la parità di genere stenta a decollare avere un Ministro donna e per di più nel campo in cui lavoro mi da più stimoli. Il Ministro è una donna che ha dimostrato con i fatti di essere una persona capace. Mi aspetto che si riesca a trovare una visione di medio e lungo periodo”.
Rispetto alla speranza di cui parlava della visione di medio e lungo periodo come è la situazione dell’Ocm promozione?
“L’Ocm è un argomento tormentato da anni, di forte interesse e di difficile realizzazione. Già con l’ultimo Ministro avevamo sollevato la necessità di dare semplificazione allo strumento, ma esiste ancora troppa burocratizzazione che causa l’allontanamento della sua efficacia e i benefici dei fondi. La programmazione non può più essere annuale deve essere almeno triennale per dare la possibilità alle aziende di programmare. L’ultimo bando ha favorito imprese con grandi capacità di produzione, questo ha fatto sì che molti che presentavano progetti nazionali hanno dirottato le loro richieste ai bandi regionali. Da risolvere sicuramente lo scollamento tra la fonte nazionale e quella regionale, se deve valere il decentramento amministrativo le Regioni sono quelle più vicine alle aziende ed hanno forse una conoscenza più profonda delle loro esigenze. Altro punto dolente fin qui non risolto è il mancato ascolto da parte delle Istituzioni del contributo della Filiera, non si può emanare un bando non tenendo conto dei desiderata del comparto.
A proposito di Internazionalizzazione il taglio dei dazi con il Giappone può aprire la strada anche ad altri accordi?
“Certamente si, questi accordi possono dare grandi vantaggi all’esportazione e quindi anche allo strumento dell’Ocm, possono rendere le nostre aziende più competitive con i nostri concorrenti del Pacifico. E’ anche auspicabile che la politica possa abbattere i muri doganali che ancora insistono sul più grande mercato al quale tutte le nostre imprese guardano cioè la Cina. In questo momento siamo anche un po’ “vittime” del muro contro muro che Stati Uniti e Cina stanno giocando sui rispettivi dazi doganali delle merci. Ho avuto anche personalmente percezione di come, in modo completamente differente, i due colossi stanno affrontando l’argomento, poche settimane fa ho avuto modo di incontrare in occasioni separate un parlamentare statunitense e un alto funzionario cinese: per l’Americano il nome di questa disputa è guerra, mentre per il cinese è uno scambio di opinioni”.
A proposito di accordi Internazionali, cosa ne pensa del Ceta 2?
“Non volendo entrare in merito su quelli che sono i rilievi di tipo sanitario, come Paese e come Europa abbiamo necessità di accordi, che sicuramente necessitano di miglioramenti, ma è necessario lavorarci sopra”.
Lei è la Coordinatrice del Wine Business Forum di Milano che tra qualche settimana aprirà i battenti a Milano, vuole darci qualche anticipazione?
“Sarà un confronto tra i protagonisti del mondo del vino sui temi più attuali e rilevanti del settore. Un Think Thank di natura pragmatica che coinvolge imprenditori e rappresentanti delle aziende del mondo del vino, per evidenziare pratiche e politiche capaci di continuare a creare valore e portare sviluppo al vino italiano. L’obiettivo è quello di offrire ai decision maker una visione concreta e puntuale delle esigenze e le attese del settore. Mira a orientare percorsi virtuosi a vantaggio delle aziende piccole, medie e grandi, che formano il tessuto di uno dei più importanti simboli del made in Italy nel mondo. Nato nel 2018 come risposta alla necessità di fornire una fotografia ampia e precisa del settore all’allora neo- ministro dell’agricoltura, si trova quest’anno, alla sua seconda edizione, a svolgere il medesimo ruolo nei confronti del neo-insediato capo del dicastero Teresa Bellanova. L’appuntamento si svolge a Milano, a Palazzo Bovara, all’interno della seconda edizione della Wine Week la manifestazione che vuole fare di Milano un grande palcoscenico internazionale per il mondo del vino, come quanto già avvenuto per altre eccellenze italiane quali la moda e il design. Ma proprio perchè il vino possa continuare a rivestire il ruolo di simbolo del made in Italy, è necessario che il mondo del vino sia riconosciuto dalle istituzioni nazionali e che, chi sul vino fa impresa, possa contare su politiche, leggi, norme che ne agevolino compito e ne incoraggino gli investimenti in ricerca e sviluppo, innovazione, internazionalizzazione. Molte le novità nell’edizione di quest’anno della manifestazione sintetizzabili in due concetti chiave ritenuti fondamentali dagli organizzatori: ascolto e condivisione. I temi affrontati nei 5 tavoli tematici infatti, e questa è una prima novità rispetto all’edizione precedente, sono stati selezionati sulla base di una survey di oltre 500 tra aziende e operatori del settore”.