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L'intervista

Parla Baldrighi (consorzio Grana): “La crisi del latte, il falso Made in Italy e Beautiful”

07 Giugno 2016
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(Cesare Baldrighi, presidente del consorzio Grana Padano)

“Una Caporetto”. Così, senza mezzi termini definisce l’inizio della stagione per il latte italiano (che va dall’1 marzo al 30 aprile dell’anno successivo, ndr), Cesare Baldrighi, presidente del consorzio del Grana Padano.

“Ora stiamo un po’ vedendo chiari segnali di ripresa – continua Baldrighi – ma rispetto a due anni fa c’è molto da fare”.
Il presidente, infatti, cita i numeri. Due anni fa il latte veniva pagato anche 50 centesimi al litro. Oggi ci sono offerte da 25 centesimi. E uno dei grossi importatori di latte italiano che viene dalla Francia, nei giorni scorsi, ha presentato un’offerta da 32 centesimi, quando di solito acquistava a 44 centesimi. “I malpensanti credono che così facendo, cioè acquistando il latte ad un prezzo più basso si potrebbe vendere il formaggio ad un prezzo più basso. Ma non funziona così – spiega Baldrighi – soprattutto quando si è un consorzio Dop, che offre garanzie e sicurezza in tutta la filiera, dall’allevatore e fino al distributore. Noi desideriamo che tutti abbiano un compenso equo, ecco perché sosteniamo questa battaglia dei prezzi del latte”.

Il mercato è ancora un po’ statico, soprattutto quello interno, “dovuto al fatto che la crisi che ha attraversato il nostro Paese non è ancora finita”. Ma la produzione di Grana è costantemente aumentata: “Per gli allevatori si è trattata di una possibilità di collocare il loro latte, visto che alcuni avevano aperto i serbatoi dei loro silos gettandolo nella rete fognaria e per i caseifici la possibilità di aumentare il loro fatturato”, dice il presidente. Etichette più chiare, Baldrighi è d’accordo: “Ma nel nostro caso, che siamo un prodotto Dop, l’obbligo di indicare i luoghi di produzione già esiste. Chiederei, invece, soprattutto alla Grande Distribuzione, di distinguere chiaramente i prodotti Dop dalle imitazioni che spesso inducono in errore proprio i consumatori. Nel banco frigo spesso il nostro prodotto è accanto a delle imitazioni”.

Il Falso Made in Italy è una delle piaghe del commercio italiano: “Ma noi possiamo fare ben poco se non le denunce e i lunghi processi – spiega il presidente – Semmai dobbiamo educare il consumatore, indicargli le differenze, spiegargli cosa vuol dire acquistare un prodotto vero, originale e cosa succede quando si acquista un prodotto taroccato”. Per questo il consorzio, in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura, organizza spesso eventi di educazione alimentare all’estero. Ma non solo. Ci sono anche iniziative di degustazione di prodotti, workshop e banchi informativi all’interno di alcuni dei supermercati più importanti del mondo. “Purtroppo dobbiamo farci carico da soli di queste iniziative di tutela del nostro marchio”, dice Baldrighi. A proposito di tutela, il presidente fa il resoconto della vicenda Grana /Beautiful (leggi qui). “Il nostro studio legale milanese ha ormai dato mandato a dei colleghi americani e la causa sta andando avanti – dice – Ora attendiamo che tutto sia pronto per fare le nostre richieste e attendere la risposta. Come detto, parte di questo indennizzo sarà utilizzato per scopi benefici”. Nessuna offesa dunque nei confronti del Parmigiano Reggiano? “Ma quando mai – spiega Baldrghi – Con oro c’è un rapporto quotidiano, di scambio di opinioni e informazioni. Quando si tratta di fare azioni di tutela del Made in Italy abbiamo gli stessi obiettivi. I due prodotti, poi, sono facilmente sostituibili e la fortuna dell’uno è il viatico per la fortuna dell’altro”.

G.V.