Monica Larner (nella foto), firma di Wine Advocate, non ha mai mancato la partecipazione a Sicilia en Primeur, l'evento organizzato da Assovini Sicilia la cui undicesima edizione si sta svolgendo in questi giorni alle Eolie.
Lei, firma dall'Italia per il giornale di Robert Parker e grande appassionata dei vini del Sud Italia, ci racconta i suoi 11 anni a Sicilia en Primeur.
Monica, non sei mai mancata a nessuna edizione di Sicilia en Primeur. Come hai vissuto questi 11 anni professionalmente?
“Per me Sicilia en Primeur è un evento molto importante perché ha di fatto accompagnato la mia carriera da giornalista ed è stato l'unico a cui ho presenziato sempre in questi anni. Quando ho partecipato alla prima edizione, scrivevo infatti per Wine Enthusiast e i miei primi articoli sono stati proprio sui vini siciliani. Un anno fa invece, poco prima della scorsa edizione di Sicilia en Primeur, sono stata assunta al Wine Advocate di Robert Parker. Devo dire che se non è una coincidenza, forse è una sorta di porta fortuna! Inoltre, le mie recensioni raccontano l'Italia attraverso un vitigno e in questo senso, grazie a questa manifestazione, ho avuto modo di approfondire non soltanto i vini, ma anche le loro storie, la produzione, ecc. Ho avuto modo di vedere anche lo sviluppo dei vini siciliani dandomi una possibilità di crescere”.
A proposito di sviluppo, com'è cambiato il vino siciliano in questi undici anni?
“Il vino siciliano è cambiato tantissimo, così come il vino italiano in generale. In Sicilia, però c'è stato un processo più rapido che ha permesso di trovare un'identità fortemente legata al territorio. L'attenzione verso i vitigni autoctoni è partita proprio da qui, dall'Isola al centro del Meditterraneo, in primis con il Nero d'Avola e poi con il Nerello Mascalese. Questa tendenza ha avuto poi un effetto domino anche nelle altre regioni d'Italia”.
Qual è l'edizione di Sicilia en Primeur che ti è piaciuta di più?
“La prima edizione, quella della 2004, ed è quella che porto nel cuore, anche perché ho iniziato da lì. In particolare è stata organizzata una cena nel palazzo in cui è stato girato il film “Il Gattopardo”. Meravigliose sensazioni. Però, anche questa edizione non è da meno…”
Maria Antonietta Pioppo