(L'assessore regionale all'Agricoltura delle Marche, Anna Casini)
Architetto di formazione, politica per passione, ora come un impegno da portare avanti a 360 gradi.
Anna Casini è vice presidente della Regione Marche e assessore con tantissime deleghe (edilizia pubblica, lavori pubblici, governo del territorio, edilizia residenziale pubblica, tutela del paesaggio, piste ciclabili, porti aeroporti interporto, viabilità, agriturismo, alimentazione, bonifica, foreste, industria agroalimentare, sviluppo rurale, zootecnia, urbanistica, edilizia, infrastrutture), ma soprattutto è assessore all’Agricoltura. Ed è la persona ideale per tracciare un quadro perfetto della situazione del vino marchigiano e più in generale, dell’agricoltura marchigiana.
“Il vino marchigiano gode di ottima salute. Le Marche consolidano la loro reputazione di regione vinicola, con una crescita in valore dell’export di oltre il 65% nell’ultimo decennio. Il dato dell’esportazione è dunque la punta di diamante, ma è l’intero settore vitivinicolo marchigiano a confermare ed accrescere anno dopo anno la sua particolare vivacità. I risultati positivi non sono evidentemente frutto di improvvisazione, ma di professionalità, impegno e dedizione dei produttori che da tempo hanno smesso l’abito del contadino per indossare quello dell’imprenditore, competente, attento all’evolversi degli scenari e a cogliere le opportunità offerte dalle politiche agricole attraverso gli strumenti finanziari messi a disposizione dalla Uninoe europea”.
Dal Vinitaly le Marche sono tornate con un buon bagaglio di informazioni, tanti contatti e molte facce soddisfatte: “Enorme affluenza – dice l’assessore – tantissimi i visitatori e i buyer, molti stranieri, per le oltre 250 etichette marchigiane presenti a Verona ed esposte in uno degli stand più belli e attrattivi dell’intera manifestazione. Un allestimento che ha valorizzato la crescita qualitativa e quantitativa delle produzioni e delle aziende vitivinicole marchigiane al quale hanno collaborato gli uffici regionali, l’Istituto marchigiani tutela vini e il Consorzio vini piceni. Ancora una volta le produzioni made in Marche hanno mostrato di saper attrarre l’interesse e le preferenze dei tantissimi visitatori”.
Occhi puntati, adesso, sui fondi Ocm: “La possibilità di disporre di risorse per affrontare i complessi mercati dei Paesi terzi è stata da subito ben compresa e sfruttata dai produttori marchigiani – dice l’assessore – La media di contributo annuo ammesso all’aiuto nell’ultimo quinquennio è di circa 1,5 milioni di euro che corrisponde ad investimenti per oltre 3 milioni di euro di euro. Non male se considerato la difficile congiuntura economica del periodo e che i soggetti coinvolti sono spesso impegnati anche in azioni promozionali previste dal Psr Marche, che sappiamo agisce invece unicamente sui mercati comunitari”.
Raccontare le Marche ai wine-lover non è facile. Ma il suo è un terroir fantastico, espressione di una grande vocazione vitivinicola a forte identità territoriale. Parliamo di Verdicchio, Lacrima, Pecorino, Passerina, Vernaccia nera, Biancame, Montepulciano, Sangiovese, Maceratino, testimoni della viticoltura marchigiana in tutto il mondo e dell’intimo legame instaurato col territorio di provenienza.
“Abbiamo 5 Docg, 15 Doco e una Igt – dice l’assessore Casini – un’offerta qualitativa molto ampia per una superficie vitata di circa 17 mila ettari di vigneto e che coinvolge praticamente tutta la regione, tutti i colori e tutte le tipologie, dal vino fermo al vino frizzante, allo spumante, al passito.
Ci sono Dop fortemente legate al vitigno da cui provengono e di cui evidentemente assumono i caratteri fisici e organolettici: tra i bianchi certamente il Verdicchio dei Castelli di Jesi e Verdicchio di Matelica. Ci sono Dop che raccontano la storia e il territorio di coltivazione dei grandi vitigni da cui sono ottenute, quali Montepulciano, Sangiovese, Pecorino, Passerina, Aleatico: si parla delle Doc Rosso Piceno, Rosso Conero, Falerio, Colli Maceratesi, Colli Pesaresi, Terre di Offida, Pergola, San Ginesio, Serrapetrona, delle Docg Offida, Conero”.
Ma il 2016 per il vino marchigiano è pieno di appuntamenti: “L’approccio integrato dell’offerta turistica che coinvolge il mare, la montagna, i luoghi d’arte e sacri, la ristorazione e gli eventi e manifestazioni collegate, fanno sì che oltre agli appuntamenti nazionali ed internazionali di rilevanza per il settore – dice l’assessore – ve ne siano altri in cui sia gli operatori specializzati sia i consumatori vengono in contatto con i vini marchigiani. A metà maggio è prevista la Rassegna Agricola del Centro Italia – Raci; ricco il carnet della prossima estate con gli eventi inseriti nel programma di Macerata Opera Festival, di Collisioni Festival Agrirock di Barolo con una coda di iniziative a Senigallia e Jesi, Anghiò a San Benedetto festival del pesce azzurro e dei suoi imprevedibili abbinamenti ai vini e Festival Internazionale del brodetto e delle zuppe di pesce di Fano; in autunno gli storici eventi di celebrazione del tartufo bianco ad Acqualagna, Sant Angelo in Vado e Pergola. L’Enoteca Regionale di Offida, attiva da diversi anni, e il Polo Enogastronomico Regionale di Jesi, che sarà operativo a breve, consentono infine di conoscere ed apprezzare l’offerta ampia dei vini regionali in ogni periodo dell’anno”.
C.d.G.