(Lucio Rossetto)
Lucio Rossetto, amministratore delegato di Lagardére, era presente stamattina all'inaugurazione del nuovo duty free all'aeroporto di Palermo, il secondo più grande d'Italia (leggi qui).
Con il solito sorriso, Rossetto ha risposto alle domande dei giornalisti, partendo dai dati dell'investimento fatto per la nuova apertura di 1,5 milioni di euro. “E' stata una vera sfida questo duty free – spiega Rossetto – non tanto per la realizzazione della struttura o per come impostarla. La sfida è stata quella di capire che offerta proporre ai passeggeri in transito”. Già, perché Rossetto aveva chiaro fin dal primo istante che a Palermo il duty free non avrebbe dovuto offrire i soliti prodotti che si trovano in tutti gli aeroporti italiani: “Questo perché la Sicilia è vista dai turisti come un mondo a parte, un continente – spiega – ed è qui che abbiamo deciso che, oltre ai soliti prodotti, che sono disponibili, avremmo inserito una vastissima offerta delle eccellenze enogastronomiche della Sicilia”.
E così, negli scaffali, ci sono i vini delle cantine isolane, gli oli extravergine, i dolci, la pasta, i sughi, tutti rigorosamente “Made in Sicily”. “Ma siamo davvero orgogliosi del punto bistrot che abbiamo ideato – dice Rossetto – che propone ai viaggiatori cibi salati e dolci tipici siciliani, come i cannoli e le arancine. Un ultimo assaggio di Sicilia prima di decollare”. E proprio su questo mini-corner di sicilianità ci sono delle interessanti idee: “Stiamo pensando di inserirlo negli altri duty free che abbiamo sparsi per tutta Italia”, rivela Rossetto. Il punto vendita siciliano, che ha permesso l'assunzione di 40 persone, è unico nel suo genere: “Nessun duty free possiede una così grande appartenenza territoriale – dice Rossetto – Qui bisogna parlare di cibo e di vino. Dove potrebbero essere realizzati i prossimi duty free improntati così? Mah, forse in Toscana, Campania o Emilia”. Ma gli investimenti in Sicilia sono finiti? “(sorride, ndr) A Catania i rapporti, nonostante la fine del nostro rapporto con loro, sono rimasti buoni – spiega Rossetto – ma lo scalo etneo è più riservato ad una clientela business che turistica. Pensare ad un nuovo duty free lì? Magari in futuro”. Lagardére, intanto, nel 2018 aprirà un altro duty free a Venezia.
G.V.