(Ciccio Sultano – ph Marcello Bocchieri)
di Giorgio Vaiana
Una mente vulcanica sempre in movimento. Ciccio Sultano, patron del ristornate bistellato Duomo di Ragusa Ibla non sta mai fermo.
Né in cucina, né quando è fuori dal suo locale. Innova, sperimenta, cerca nuove cose, tutto per la sua idea di ristorazione “top” che si evolve continuamente e che cerca nuovi gusti e nuovi accoppiamenti da proporre ai clienti. Di ferie nemmeno l’ombra ovviamente e poi la ristrutturazione del ristorante che sarà inaugurato l’1 marzo 2018.
Ciccio Sultano, parlare di ferie per lei in questo periodo è forse utopistico. Si è fermato almeno qualche giorno per ricaricare le batterie?
“Vado al mare mezza giornata, una volta a settimana, perché durante la stagione estiva non chiudiamo mai. Le nostre ferie cominceranno il 7 gennaio del 2018 e riapriremo l'1 marzo”.
Progetto Banchi avviatissimo, una felice intuizione?
Ho sempre avuto, grazie a Dio, delle felici intuizioni che sono state prese ad esempio in Sicilia. I Banchi, gestito insieme a Peppe Cannistrà, sono un panificio con cucina, un bar, un ristorante à la carte dove si fa una cucina vera ed educata. Un posto aperto dalle 8 di mattina all’una di notte dove passare delle ore felici, chiedendo dall’ostrica alla scaccia, dalla granita alla selezione di tè e caffè, dai nostri cocktail al barbecue, dal pollo ruspante alla ricotta misù. Da poco, I Banchi si sta occupando anche di banchetti. Vogliamo che le persone festeggino, mentre noi ci occupiamo di tutto il resto: dai chilowatt in più alla jazz band, dalla mise en place al barbecue. Comunque ci pensano I Banchi”.
Lei è sempre alla ricerca delle innovazioni. Anche nel suo Duomo. Sta pensando a nuovi piatti?
“Sono diciassette anni che penso e realizzo nuovi piatti. Tranne tre classici, tutta la carta viene rinnovata tre volte l’anno”.
Quali sono gli ingredienti con cui le piace lavorare?
“Tutti quelli buoni, in armonia con la ricetta che immagino”.
Vino e cibo vanno di pari passo. È d'accordo con l'affermazione che un grande ristorante deve proporre grandi vini?
“Un grande ristorante deve proporre dei buoni vini. Un grande vino non è necessariamente un vino che costa”.
La Sicilia del vino la sta convincendo?
“Non ho mai avuto dubbi sul fatto che la Sicilia è il vino, lo possiede nel proprio Dna”.
E la Sicilia della ristorazione? Non facciamo ancora troppo poco?
“Le Soste di Ulisse che mi onoro di presiedere hanno delineato un concetto di qualità a cui altri ristoranti si sono allineati. Naturalmente, questo, è solo uno dei tanti traguardi raggiunto con grande tenacia, non è l’arrivo”.
C'è un luogo, nel mondo, che le piacerebbe visitare prima o poi?
“La Sicilia a cavallo tra la dominazione araba e normanna”.
Progetti per il futuro?
“L’1 marzo 2018 avremo concluso la ristrutturazione del Ristorante Ciccio Sultano che sarà ancora più accogliente e funzionale. I lavori sono ancora in corso ma non disturbano il corretto funzionamento del locale”.
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