(Davide Mocci)
Un documentario che racconta l’ape nera sicula e la passione degli apicoltori siciliani. Mandato in onda la scorsa settimana su Rai3 nel corso della puntata di Geo&Geo, il video ha registrato un notevole successo: uno share del 13,30 per cento con oltre 2 milioni di spettatori.
Abbiamo fatto due chiacchiere con il regista, di origini sarde, Davide Mocci, che lo scorso mese di luglio ha fatto tappa in Sicilia per girare il filmato.
Come sono nati l’idea del documentario e l’interesse per l’ape nera sicula?
“Diciamo che tutto è nato dal suggerimento di Salvatore d’Amico, produttore di vino e capperi a Salina. Mi trovavo lì per un documentario sui capperi, ed era la mia prima “missione” in Sicilia. D’Amico mi ha raccontato la storia dell’ape nera sicula, Presidio Slow Food, salvata dal pericolo di estinzione grazie alla passione di alcuni apicoltori e in quel preciso momento, mi ha incuriosito e illuminato. Ho preso subito i contatti degli apicoltori Carlo Amodeo e di Giacomo Emanuele. Così mi sono spostato sui Nebrodi”.
Quali emozioni ha provato e cosa l’ha colpito particolarmente?
“Le emozioni sono state tante. Desideravo da sempre girare in terra siciliana, desideravo conoscerla. Mi ha emozionato scoprire la gente, che è deliziosa, e l’atteggiamento isolano, a me familiare. Le emozioni si sono rincorse, una dietro l’altra. Dal punto di vista tecnico, è stato bello scoprire cose che ipotizzavo, ma non immaginavo, come la storia della salvezza dell’ape e tutti gli sforzi e i sacrifici che sono stati fatti e che si continuano a fare”.
Ha avuto difficoltà a girare le immagini?
“La paura iniziale è stata più grande, ma la realtà l’ha smussata. Mi sono reso conto di quanto poi fosse ingiustificata perché le api erano tranquille, docili. In molti contesti ho girato senza protezione ad una distanza molto ravvicinata dalle api. Ho scoperto la mansuetudine di questa specie. Solo in qualche piccolo contesto ho messo le coperture, in base all’orario delle riprese o al vento, fattori che possono innervosirle. Ma di fatto non è mai accaduto nulla”.
Quale l’immagine del documentario che le è rimasta nel cuore?
Tutte, però una delle cose che mi ha toccato tanto è stata la parte girata con Emma, la figlia di Giacomo Emanuele; il suo concetto semplice nel trasferire la passione per le api mi ha commosso. Nessuno meglio di lei, una bambina, avrebbe potuto spiegare il significato di questa passione. Un altro momento toccante è stato l’attimo esatto in cui le api da Salina, dopo il lungo viaggio, hanno raggiunto la fattoria del produttore Pippo Borrello sui Nebrodi. C’erano stati tanti passaggi alle spalle e un lungo percorso prima di essere consegnate. Impossibile poi non ricordare con emozione l’addentrarsi sul parco dei Nebrodi, è meraviglioso. Siamo arrivati in un giorno di nuvole, ma poco dopo è spuntato il sole”.
Tornerà a girare in Sicilia?
“In Sicilia tornerò sicuramente. Mi è rimasta nel cuore. Voglio girare dalle parti di Agrigento. Anzi accadrà. Vi dò una piccola anticipazione. Il documentario si chiamerà Dolce Sicilia e l’argomento sarà dunque dedicato ai dolci della tradizione, con particolare riferimento al pistacchio e al miele, che tornerà sotto forma di nettare dolce di cui cibarsi”.
Quando lo vedremo in tv?
“Inizierò a girare il prossimo anno. Ma servirà tempo prima di vederlo, almeno un anno dopo. Sono questi i tempi di un documentarista”.
IN QUESTO LINK IL VIDEO DEL DOCUMENTARIO SULL'APE SICULA
F.L.