(Leonardo Di Gioia)
di Annalucia Galeone
Continua il nostro ciclo di interviste con gli assessori regionali all’Agricoltura di tutta Italia. Oggi una chiacchierata con Leonardo Di Gioia, assessore della Puglia, per fare il punto su una delle regioni che più di altre è riuscita a catalizzare l'attenzione per le bellezze naturalistiche e le produzioni agroalimentari.
Si è da poco concluso il Vinitaly, quali sono le sue valutazioni?
“Vinitaly è un appuntamento di settore straordinario per i produttori di vino e per tutta la filiera vitivinicola. La nostra Regione è stata rappresentata a Verona da circa 130 le aziende di settore, con i prodotti dell’eccellenza pugliese e con centinaia di varietà di vino. In uno spazio di circa 3 mila metri quadri in collaborazione con Unioncamere, le nostre cantine hanno avuto un’altra preziosa occasione di rafforzare il proprio brand, soprattutto all’estero, tra degustazioni, incontri B2B, assaggi di prodotti agroalimentari a marchio di qualità regionali”.
Turismo rurale ed enoturismo. Come si è chiusa la precedente stagione e quali sono i presupposti per quella in arrivo?
“La Puglia ha fortissime leve di sviluppo nel settore turistico legate alla terra e all’enogastronomia. I turisti che vengono in Puglia, grazie anche a realtà come le Masserie didattiche e gli Agriturismi, possono vivere, con tutti e cinque i sensi, la narrazione rurale pugliese, seguendo la raccolta, la produzione, fino alla degustazione. Le tipicità pugliesi sono, di fatto, tra i principali attrattori dell’incoming nella nostra Regione e continuare a investire nella qualità e nella tracciabilità dei prodotti significa difendere radici millenarie e fare crescere imprese e persone. La Puglia si presenta fortemente diversificata per paesaggio e produzioni agroalimentari tipiche, con strutture ricettive nate e sviluppatesi sul territorio rurale che rispondono alla domanda, in crescente aumento, di un turismo che coniuga agricoltura, trasformazione e la produzione locale ed enogastronomia. La Strategia di Sviluppo Rurale lancia sfide importanti, in questa direzione”.
Investimenti, quindi Psr…
“Il Psr 2014/2020 prevede una dotazione pari a oltre 1,6 miliardi di euro, in grado di generare investimenti per oltre 2,1 miliardi di euro. Tra le novità, ci sono capitoli sulle aggregazioni tra produttori e altri soggetti; per il ricambio generazionale in agricoltura sempre nella forma di “Misure a Pacchetto”; l’istituzione dei Gruppi Operativi Innovazione (GO) che diano attuazione al modello del Partenariato Europeo per l’Innovazione; una misura dedicata all’agricoltura integrata”.
Xylella, è finita l'emergenza? Qual è la situazione attuale, quali sono le attuali misure adottate dell'Unione Europea e quanti ulivi sono stati realmente sradicati?
“L’attenzione mediatica, dopo le dimissioni del Commissario straordinario Giuseppe Silletti (lo scorso 6 febbraio 2016), è evidentemente calata. La gestione delle misure specifiche per il controllo del fitopatogeno è ritornata in capo alla Regione Puglia e all’Osservatorio fitosanitario regionale. Con un’apposita delibera è stato approvato un documento dettagliato sulle “Misure fitosanitarie da attuare per il contenimento della diffusione di Xylella fastidiosa. Si tratta, da un parte, di misure obbligatorie con potature severe e misure agronomiche per contenere e rallentare la diffusione della sputacchina. E di raccomandazioni, ovvero misure facoltative, per i proprietari conduttori di terreni, dall’altra. Da oggi il numero degli ulivi infetti abbattuti è di circa 1.500, dato registrato dal Commissario Straordinario per l’emergenza Xylella. Tra l’altro il Psr prevede una misura specifica a sostegno del ripristino terreni e potenziale produttivo danneggiato da calamità naturali. In particolare per investimenti finalizzati alla prevenzione della diffusione del patogeno da quarantena Xylella fastidiosa su olivo”.
Il settore agroalimentare in Puglia è sofferente o finalmente ci sono segni di ripresa ad esempio con l'export?
“L’agroalimentare si conferma settore trainante dell’economia pugliese. I comparti vinicolo e oleario, in particolare, la fanno da padrona, sia per produzione sia per la qualità e l’eccellenza dei prodotti richiesti anche dall’estero. Naturalmente si può e deve fare di più per sostenere, promuovere tutto il sistema dell’agroalimentare pugliese”.
Quali sono i suoi prossimi impegni ed appuntamenti?
“Di sicuro il Psr 2014-2020 è impegno prioritario e cruciale: siamo nella fase di avvio dei primi bandi e in quella in cui, di raccordo con il partenariato socio economico, si lavora alacremente per migliorare il documento e spendere le risorse in modo efficiente ed efficace, rispondente ai reali bisogni del tessuto imprenditoriale e sociale.In concomitanza, l’impegno è rivolto alla riforma dei Consorzi di bonifica e dei Consorzi di difesa regionali, perché siano organismi al reale servizio del territorio rurale e delle imprese, snelli e che gestiscano risorse in maniera oculata”.