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L'intervista

La nuova era del consorzio Vini Colli Euganei. Calaon: “Ricompatto l’ambiente”

03 Agosto 2017
marco_calaon marco_calaon


(Marco Calaon)

di Maristella Vita

“…Fra i monti Euganei mi trovai / e ascoltavo il peana / che legioni di cornacchie alzavano / al maestoso sorgere del sole”.

Non ci sono solo questi versi scritti fra i Colli Euganei da Percy B. Shelley (nel 1818), o prima da Ugo Foscolo, che nel 1789 concepisce nella pianura euganea le “Ultime lettere di Jacopo Ortis”; o le liriche di Francesco Petrarca che, nella bella e tranquilla Arquà (in provincia di Padova) trascorse i suoi ultimi anni di vita (1369-1374). Queste dolci formazioni vulcaniche a sud di Padova sono famose almeno dal tempo dei romani, e ancor oggi sono meta rinomata per gli amanti della natura, del benessere, della cultura e del vino. Il Consorzio Vini Colli Euganei Doc-Docg tutela una produzione di circa 2.500 ettari, conta 459 soci ed ha prodotto nel 2016 poco meno di 3,8 milioni di bottiglie a denominazione. Di queste, la parte del leone la fa il Fior d’Arancio Docg, moscato giallo di grande valore, con 900 mila bottiglie, seguito dal Serprino Doc, a quota 726 mila, un vino stretto parente del prosecco, di facile beva, molto moderno ed adatto anche a questa stagione ed ai  giovani. Una classifica che pone sul podio anche il Colli Euganei Rosso Doc con oltre mezzo milione di bottiglie, con il Cabernet Doc quarto.

Marco Calaon, viticoltore di Vo’ (provincia di Padova), è recentemente stato nominato Presidente del Consorzio. Facciamo con lui il punto della situazione a partire da quale sarà il primo obiettivo del suo mandato. “La nostra è una piccola Doc-Docg in confronto ad altre, ma molte delle nostre aziende sono ben conosciute e premiate a livello nazionale ed internazionale. Questo vuol dire che il livello medio della produzione delle aziende dell’area del Consorzio è più che buono, ma non ancora abbastanza “riconosciuto”; non tanto e non solo, diciamo dal mondo del vino in generale, ma soprattutto dal nostro territorio, da coloro che vi risiedono, gli operatori economici, la rappresentanza istituzionale, i sindaci, etc. Su questo fronte dobbiamo lavorare molto perché lo sviluppo e quindi la nostra riconoscibilità avverrà solo attraverso un ottimo gioco di squadra.


(Colli Euganei)

Infatti l’area padovana dei Colli euganei ha molteplici valenze…
“Il comprensorio dei Colli euganei si caratterizza per alcune eccellenze, certo quelle enogastronomiche, ma anche per i suoi alti valori ambientali (il Parco regionale dei Colli Euganei con il suo ambiente naturale, i suoi percorsi, la sua storia, le sue peculiarità culturali e monumentali..); quindi le Terme euganee (Abano, Montegrotto, Galzignano, conosciute fin dal tempo dei romani), e infine quelli turistico-culturali (da Padova ad Arquà Petrarca, oltre alle cittadine già citate). Un mix unico, già molto apprezzato, ma dove rimane ancora molto da fare, in sinergia, tutti assieme.

E sul versante enologico-enotecnico?
“Qui ogni filare è portatore di una propria storia, considerate le particolari condizioni climatiche e geomorfologiche della nostra area collinare, tant’è che la varietà di vitigni e vini è felicemente complessa. La zonazione ha rilevato oltre 50 diverse microzone con specifiche peculiarità. Ogni azienda propone perciò un vino con caratteristiche proprie, frutto di questo profondo legame con la sua terra. I nostri vini nascono da questo inestimabile patrimonio di biodiversità, una ricchezza che cerchiamo sempre più e meglio di tutelare”.