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L'intervista

Il modo nuovo di vendere vino da Eataly: “Spieghiamo il valore di quello che si compra”

11 Luglio 2016
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(Andrea Cantamessa)

di Federico Latteri

“A Eataly usiamo un modo nuovo per vendere il vino”. 

A parlare è Andrea Cantamessa, responsabile del settore vino, alcolici e birre di Eataly, che prosegue: “C’è una grande leggerezza nel comunicare le eccellenze enogastronomiche per far sì che se ne colga la piacevolezza. Ho portato qui le mie idee, le metodologie messe a punto durante le mie passate esperienze. Ritengo fondamentale la comunicazione diretta con il cliente per capire le sue esigenze. Lo stimolo all’acquisto non è tanto il prezzo, ma la comprensione del valore di ciò che si compra. Bisogna dare qualcosa in più affinchè l’acquirente si renda conto del fatto che entra in possesso di un articolo con qualità che vanno oltre quelle ordinarie della sua tipologia”.

Cantamessa spiega l’approccio nuovo al mercato portato avanti dalla prestigiosa catena di punti vendita di prodotti alimentari italiani di alta qualità. Quarantadue anni, originario di Torino, Andrea ha sempre vissuto nel mondo del vino. Ha iniziato prestissimo, a quattordici anni, lavorando nei ristoranti. Finita la scuola alberghiera, si è iscritto in Architettura, scegliendo poi un indirizzo diverso e conseguendo la laurea all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Ha seguito anche un master in food and beverage managment. Le sue prime esperienze importanti nel mondo del vino le ha fatte in locali di Torino come la Vecchia Lanterna, due stelle Michelin, ad inizio anni ’90, passando successivamente da Carluccio’s a Londra. Una tappa fondamentale della sua carriera è stata l’assunzione da parte della prestigiosa azienda californiana Ernest & Julio Gallo per la quale ha lavorato sei anni e ha costruito il mercato italiano partendo da zero. Da qui, apprezzando le sue qualità nella comunicazione, Fontanafredda lo ha assunto per la direzione delle vendite in Italia.

Dalla primavera di quest’anno è passato a Eataly dove ha portato la sua professionalità, la sua passione, ed il suo bagaglio di conoscenze. Andrea definisce la sua esperienza a Fontanafredda fantastica, emozionante e formativa e poi, parlando della componente interiore, molto personale, della sua attività ci dice: “Il mio legame con il mondo del vino è sempre più forte perché rivedo persone che mi sembra di conoscere da tanto e perché spesso rivivo esperienze della mia infanzia e della giovinezza”. E quando gli chiediamo quali sono i suoi gusti personali ci parla di vini ossidativi come il Marsala, le etichette spagnole di Jerez e quelle francesi di Jura e delle sue preferenze per i vini un po’ spigolosi, nei quali un apparente difetto può trasformarsi in un’esperienza particolare. Ultimamente ha molto apprezzato alcuni vini spagnoli del Priorato e di Bierzo ed i nebbioli del Nord del Piemonte e della Valtellina. Riguardo a obiettivi importanti nella sua attuale attività, Cantamessa è particolarmente interessato alla scoperta di nuove aziende ed in merito a ciò ci illustra il progetto “Il vivaio di Eataly”, portato avanti insieme a Slow Wine, che è appunto rivolto a piccoli, bravi e giovani produttori.