di Fosca Tortorelli
Inizia da Rimini il primo appuntamento organizzato da Ruenza Santandrea, eletta presidente del Consorzio Vini di Romagna nel maggio 2020 in piena pandemia.
Solo a distanza di un anno dal suo mandato è riuscita a mettere in atto l’immancabile appuntamento “Vini ad Arte”, l’evento più importante della Romagna del vino che, vista la situazione contingente, ha trovato nuovo spazio alla fine dell’estate, tanto da meritare come aggiunta al titolo della manifestazione: Quando l’uva è un capolavoro. Il benvenuto nel giardino del Grand Hotel, forse il posto più Felliniano della città; Ruenza ha voluto costruire un “Vini ad Arte” davvero particolare, scegliendo un’edizione itinerante con la prima tappa appunto a Rimini con la Rebola. Come da lei stesso sottolineato più volte: ”Vogliamo cercare di far percepire il territorio della Romagna, con i suoi produttori e le loro realtà; non si possono comprendere i vini se non si va in giro per le aziende e non si impolverano le scarpe. Bisogna inoltre capire il territorio dal punto di vista culturale, storico e architettonico, perché il vino è parte della cultura. Partiamo da Rimini, da Fellini e quindi dalla cinematrografia che è parte della cultura ed è anch’essa forma d’arte e naturalmente dalla Rebola – futura Rimini Rebola Doc – prodotta con il vitigno Grechetto gentile. Sono profondamente convinta che il vino è racconto, pertanto la Romagna sconosciuta ai più è quella dell’entroterra con i suoi borghi e le sue bellezze, le Rocche, gli splendidi paesaggi formati in gran parte dalle vigne, dall’amore dell’uomo per la terra, la sapienza nel produrre vino e al contempo nel salvaguardarla”.
(Cristina Geminiani, Ruenza Santandrea e Filiberto Mazzanti)
Nelle sue parole si legge l’amore e la passione per la sua regione, sottolineando che va fatto comprendere bene il territorio con tutte le sue diversità; i territori vanno fatti percepire. Così Ruenza Santandrea e il direttore Filiberto Mazzanti presentano le iniziative per il 2021, introducendo sul territorio un’attività di promozione permanente in sinergia con l’assessorato alla Cultura e al Turismo, che trova con “Vini ad Arte 2021 – Quando l’uva è un capolavoro” la sua prima concreta manifestazione. “L’Emilia-Romagna – sottolinea Ruenza Santandrea – è un’unica regione separata da un trattino; è fatta di due realtà molto diverse per geologia, storia, cultura e naturalmente vini, il loro legame risiede nella via Emilia, che da Piacenza a Rimini le unisce e diventa il suo filo conduttore e che demarca la pianura della collina. Quella della Romagna è la viticoltura di collina, da qui il nostro obiettivo è far conoscere le nostre realtà. Il percorso ideato per questa manifestazione vuole infatti far percepire una Romagna che si conosce meno, quella dell’entroterra con le sue Rocche sparse sul territorio a testimonianza di un passato di un territorio molto conteso. Abbiamo fatto un lavoro importante già dall’estate 2020, con produttori, esperti esterni, docenti, abbiamo lavorato sullo studio e sul racconto del suolo, del sottosuolo, dei vitigni, della storia, della cultura e dell’architettura della Romagna, perchè una delle cose che abbiamo riscontrato è il fatto che la Romagna come territorio del vino è ancora sconosciuta. Durante queste giornate di conoscenza territoriale, non si assaggeranno solo i vini, ma si vivranno i territori, le architetture, gli aneddoti, si conosceranno i produttori nelle loro zone, assaggeremo le uve della vendemmia 2021, per far capire e conoscere la materia prima”.
Le colline della Romagna sono infatti ancora intatte e da scoprire, ulteriore novità di quest’anno, è l’incremento delle sue sottozone che diventano 16 (Imola, Serra, Brisighella, Marzeno, Modigliana, Oriolo, Castrocaro, Predappio, Meldola, Bertinoro, Mercato Saraceno, Cesena, Longiano, Veucchio, Coriano e San Clemente). Il Consorzio Vini di Romagna si fa dunque portavoce e rappresentante della storia, dei sapori unici, della bellezza e delle novità della Romagna del vino, che annovera circa il 62% dei vigneti dell’intera regione; riunisce ben 114 soci, 7 cooperative, 5 imbottigliatori, 103 produttori di vino, e una filiera fatta da 5.200 vignaioli che producono uva. Energia positiva e tante idee in campo per portare la Romagna nel cuore di tutti, con la capacità di coniugare il presente con il futuro.