Non bastano l’imponenza del vulcano, la suggestione di un tramonto sul mare, i filari dei vigneti alle pendici dell’Etna, un calice di ottimo vino.
Non sono sufficienti a rendere ospitale e appetibile un territorio. Non sono sufficienti a convincere giornalisti specializzati, buyers stranieri e anche turisti della sua unicità, quando poi le strade sono dissestate, i collegamenti con l’aeroporto sono carenti e il livello di accessibilità ad internet è basso.
L’analisi compiuta da un gruppo di giornalisti ed esperti del settore enogastronomico cinesi, ospiti a Catania per conoscere i prodotti locali, è impietosa. Bello il paesaggio, bella l’accoppiata vulcano-storia-mare. Aziende splendide, vino ottimo. Ma le note dolenti pesano come un macigno: scarso accesso ad internet, infrastrutture carenti, abusivismo edilizio che rovina il paesaggio.
Ornella Laneri
“Ogni volta che ospitiamo dei turisti – spiega Ornella Laneri, presidente di Confindustria Sicilia Alberghi e Turismo – chiediamo loro un feedback sul soggiorno. Lo abbiamo fatto anche con questo gruppo e loro hanno messo in luce questi punti di debolezza che evidenziano la necessità di focalizzarsi sul territorio perché questo possa diventare portatore di economia”.
Qualcosa, evidentemente, deve essere messa a punto perché iniziative come ad esempio il Sicily Tasting Network, nuova rete di promozione e diffusione del turismo enogastronomico siciliano, possano davvero funzionare. “Basterebbe cominciare dalle piccole cose – suggerisce Ornella Laneri – come pensare ad una premialità per quei comuni che incentivano il rifacimento delle facciate delle case. Della pittura fresca e qualche vaso fiorito possono rendere molto più accogliente un paese”. L’importante è darsi da fare, senza rischiare di perdere flussi di attenzione nei confronti di un territorio, quello dell’Etna, che sta vivendo un momento d’oro.
“Noi ci stiamo muovendo – aggiunge il presidente di Confindustria Sicilia Alberghi e Turismo– con una idea di brand territoriale che permetta alle aziende siciliane di avere alta visibilità. Confindustria si sta occupando – con i suoi tour operator e alberghi – della parte dell’accoglienza dando supporto alle Strade del Vino e al Movimento Turismo del vino. Insomma, noi siamo pronti e credibili, e lo dimostra il patrocinio ricevuto dagli assessorati regionali al turismo e alle attività produttive, ma ci sono ancora delle cose che non funzionano a dovere e per le quali sono necessari interventi tempestivi e risolutivi perché senza questi i nostri sforzi rischiano di non essere a pieno efficaci”.
Clara Minissale