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L'intervista

Giorgio Calabrese si racconta da nutrizionista

29 Novembre 2011

di Giovanni Paternò

Ai nostri tempi la notorietà spesso è data dall’apparire, ed il mezzo più efficace per comunicare e farsi conoscere è senza dubbio la televisione. Non fa eccezione alla regola Giorgio Calabrese, medico nutrizionista e dietologo ormai di fama.

Fortunatamente nel suo caso questa notorietà è meritata per la sua preparazione, suffragata da un curriculum di tutto rispetto, specialmente per la sua capacità di comunicare con semplicità ed efficacia.
Lo abbiamo incontrato nella veste di presidente nazionale dell’ONAV, l’Associazione Nazionale Assaggiatori di vino, a Palermo in occasione del I° Seminario dei vini biologici siciliani, organizzato da Gianni Giardina, delegato per la provincia di Palermo, col supporto di Dario Cartabellotta, direttore dell’Istituto Regionale della Vite e del Vino. Occasione per scoprire qualcosa di più sul personaggio e, approfittando della sua competenza sull’alimentazione, per carpire qualche consiglio su un corretto stile di vita a tavola.


Gianni Giardina e Giorgio Calabrese

Come mai vive ad Asti?
Appena laureato a Catania, mi sono trasferito ad Asti, dove viveva un mio zio e dove c’era subito possibilità di lavoro. Mi sono trovato così bene che non l’ho più abbandonata.

Così impegnato, perché ha accettato la presidenza ONAV, ambizione o spirito di servizio?
Ero titubante perché l’ONAV, la più vecchia associazione nel mondo del vino e l’unica che ha il patrocinio del Presidente della Repubblica, svolge importanti compiti, ma la squadra di alto livello che mi affianca mi ha convinto. Dal 1978 seguo le attività meritorie dell’ONAV, che diffonde la conoscenza e l’abitudine del bere bene e consapevolmente.

In che rapporti è rimasto con la Sicilia?
Amo tantissimo la mia terra, abbastanza la sua gente, poco alcune delle abitudini che vi si praticano. Noi siciliani possiamo essere i più bravi, i più intelligenti e anche i più onesti, specialmente quando viviamo fuori. Nell’Isola, magari sarà il clima, invece certe volte ci comportiamo diversamente.

Spesso spuntano fuori ricerche e studi che illustrano virtù salutari di alcuni cibi.
Ho sempre detto che non esiste un cibo che faccia da solo sempre bene o sempre male; non esistono cibi che facciano terapia, ma possono fare prevenzione per non ammalarsi e quando ci si ammala ci vogliono le cure, i farmaci e il cibo per coadiuvare quella condizione. Il cibo miracolistico non esiste.

Ci sono cibi che dobbiamo evitare?
Nessuno, esiste invece una tecnica che dobbiamo evitare: la frittura e un’altra che si deve utilizzare poco: la grigliata.

Si può fare qualcosa per migliorare il metabolismo?
Si, oggi siamo in grado di studiarlo meglio con degli esami: l’insulinemia, la glicemia, l’emoglobina glicata, la funzionalità tiroidea, la cortisolemia; si vede in quali fasce orarie e in che condizioni il metabolismo funziona male e se il medico è bravo riesce a risolverlo.

Cosa pensa della chirurgia estetica?
E’ un momento importante per una persona che non si senta bene con se stessa, se invece vi si ricorre per diventare belli quando non lo si è allora si commette un errore.

La frutta ai pasti?
Assolutamente sì.

Il suo rapporto con la birra e i superalcolici?
Con i superalcolici è quasi nullo nel senso che forse ne berrò uno ogni tre anni, capisco però che se c’è una festa, un pranzo importante, alla fine possa esserci un cicchettino. Amo molto il vino, però se mi capita di andare in pizzeria qualche volta mi rivolgo alla birra.

Si lascia mai andare a qualche grande mangiata?
Non mi interessa mangiare in quantità, mi piace mangiare di gusto e non molto; se mangio con gusto la mia regola, che suggerisco, è : qualunque cosa mi si dia io ne taglio la metà.

Cosa c’è sempre nella sua tavola e cosa manca?
La frutta e la verdura sempre, molti legumi. Il primo piatto lo mangio, poco, o a pranzo o a cena; spesso il pesce e cerco di differenziare. Raramente i salumi, il prosciutto crudo o la bresaola ogni tanto. Quasi mai cibi elaborati, con molti ingredienti; i miei piatti sono molto semplici.

La cosa più strana che le hanno chiesto come nutrizionista?
Se mangiando venti volte al giorno si può dimagrire; rispondo che è sbagliato venti volte, ma sei volte è giusto.

Il suo pensiero sulle diete strane e particolari. 
In questo campo continuo a dire sia in televisione che nei giornali che le diete squilibrate, specie quelle iperproteiche, sono quelle che magari nel breve tempo ti danno un risultato, ma quando non ce la fai più ed avviene sempre, ingrassi con interessi da usuraio. Questo meccanismo, in qualche caso addirittura dannoso, la gente dovrebbe assolutamente evitarlo. Viva la dieta mediterranea.