di Marcella Ruggeri
Distante dalla schematicità del tecnico che arriva al tavolo con il braccio dietro alla schiena per presentarti il vino, la “Scuola Europea Sommelier” è in costante crescita da quando è nata nel 2011 per profilarsi come riferimento di formazione per chiunque voglia fare carriera nella Galassia del Vino.
Francesco Continisio, presidente Nazionale della Ses e napoletano Doc, sostiene: “Ci siamo creati uno spazio in mezzo ad altre realtà formative, è vero più longeve però, essendo più giovani abbiamo rinfrescato l’approccio, l’attrattiva del racconto e in un certo senso il linguaggio del corpo. Le gerarchie non ci interessano mentre ci focalizziamo sull’istruire figure professionali che possano narrare ciò per cui si sono appassionate ed essere ambasciatori di questa cultura-passione”. La figura del Sommelier nell’ambito della “Scuola Europea Sommelier” “è un po’ diversa, molto più evoluta e plastica”, aggiunge Continisio. Questa figura deve rappresentare un tramite, secondo il leader della Ses, una specie di traghettatore fra le rive della produzione vitivinicola e del pubblico, dimenticando il servizio ai tavoli solo di mescita e di consigliere, un po’ arretrato, per l’epoca moderna. Il 68enne Continisio, che si definisce ironicamente un “bottegaio”, è un enotecario da 37 anni in un locale importante da 200 metri quadri, con 1.800 etichette provenienti da tutto il mondo ed uno specialista del vino che è stato tra i primi a formarsi quarant’anni fa nell’Ais, dove ha militato per 25 anni. Ha un occhio attento sul Food con una estrazione dal “vino”. Suo padre era un vecchio alimentarista. Dagli inizi, Continisio si è occupato di guidare il Centro Tecnico Nazionale con la funzione di tracciare una didattica, ammessa in campo internazionale ed è stato responsabile della Fiduciaria Campania (laddove adesso è suo fratello Stefano a ricoprire il ruolo). A fondare la Scuola Maria Emanuela Russo a Salerno e Claudio Ferrara – Delegato per la Sicilia e in particolare Messina e Catania. “Vogliamo voltare pagina rispetto al tecnico del vino ingessato – incalza il Presidente . Questi deve essere in grado di relazionare sul territorio dove il vino viene prodotto, dove il commercio del vino vuole fortificarsi nella sua vocazione naturale per incrementare il turismo. Tale ragionamento non significa avere una preparazione inferiore, anzi bisogna sapere e poi esporre materie quali geografia perché ha visitato i luoghi di cui parla, storia, antropologia, tradizione popolare per approdare al turismo Enogastronomico che ha preso piede. Si deve consegnare al Sommelier lo scettro di interfaccia tra azienda e turismo. Un nuovo modello dei tempi”.
Lo studio e l’esperienza di questa associazione guardano al mondo per educare alla conoscenza del vino mondiale con una certificazione valida in tutto il mondo, attraverso tre livelli di attestati (avvicinamento al vino, enografia nazionale e dei vari Continenti e infine come abbinare il cibo al vino). Nel contesto d’Europa, la Scuola ha mosso i suoi primi passi in Germania dieci anni prima che in Italia, costituendo le sue sedi in Francia, Lussemburgo, Malta, Spagna e Svizzera ed in altri Stati come Brasile e Cina. Ad oggi, a potenziare il parco dei Paesi sono Inghilterra e territori molto interessanti quali Armenia (tra Europa orientale ed Asia occidentale), Messico (America del Nord) e Guatemala (America Centrale). Una dozzina di delegati presenti tutto il mondo ed un Presidente Internazionale, Gabriele Bacciottini, da cui è scaturita l’idea di una mission che unisse e si espandesse anche all’interno dei confini italiani. Attualmente, c’è più di un Delegato della Scuola, presente in quasi tutte le regioni. L’utenza che si cala nell’universo “Vino” vuole ascoltare ed avere a che a fare con persone sempre più competenti, in grado di seguire i cambiamenti sul mercato planetario e di fornire un quadro completo di ciò che hanno vissuto in modo altamente comunicativo e senza sbavature e incertezze. E’ scontato che il Sommelier, in base al “concept Ses”, debba possedere proprietà di dialettica anche con un pubblico straniero e variegato che abbraccia l’imprenditoria: dai produttori ai ristoratori, dai wine bar alle enoteche. In Italia, la Scuola Europea Sommelier conta 3mila iscritti, di cui un terzo ha ottenuto il titolo di Sommelier e il dato rispecchia un po’ quello che succede nelle altre associazioni. “In genere, si registra una fuga dopo il primo livello – denota Continisio – Avere un’offerta maggiore nella formazione è democratico, come lo siamo noi, purché sia differente e perché oggi c’è una maggiore attenzione nei gusti e negli stili alimentari”. Tranne quelle di più nuova generazione, Continisio reputa le associazioni più datate molto rigorose sotto l’aspetto della priorità dirigenziale e delle decisioni che vengono di norma prese dall’alto. “Per quanto mi riguarda, do spazio a tutti – commenta – Non sono piramidale nelle varie delegazioni. Lascio progredire i territori con gli eventi come si sta facendo molto bene in Sicilia e sul versante orientale con Messina e Siracusa. Per il resto, i fondamenti della didattica sono simili: non si può prescindere dallo sviluppo dei sensi e dall’analisi tecnica gusto-olfattiva del vino”.
L’Associazione si è anche inventata “Wine Destination Italia”, unica manifestazione dedicata all’accoglienza turistica per tre giorni a Livorno, in cui si premiano tutte le aziende italiane dotate di servizi turistici. Si svolge ogni anno a novembre: quest’anno sarà il terzo anno. Dall’anno scorso, è stato conferito in esclusiva un premio indetto a Londra (World’s Best Vineyards) per le aziende italiane che praticano un turismo internazionale e che per questo hanno ricevuto (poi in Argentina) un riconoscimento che annovera i prescelti tra i 100 migliori nel mondo. Le aziende dello Stivale insignite dell’onorificenza sono nove: Antinori nel Chianti classico, Ferrari (Trento), Donnafugata (Marsala), Ceretto Piedmont, Gaja Piedmont, Villa Sandi (Crocetta del Montello – TV), Tenuta Cavalier Pepe (in provincia di Avellino), Marchesi di Barolo (Barolo nelle Langhe) e Tenuta San Leonardo (Avio Trento).