La presidente del Movimento Turismo del Vino parla dell'iniziativa “Cantine Aperte”. Ma non solo…
Numeri in costante crescita e sempre più richiesta ed entusiasmo da parte dei visitatori.
Con questo spirito ci si appresta alla nuova edizione di “Cantine aperte”, iniziativa voluta fortemente dal Movimento Turismo del Vino del presidente Daniela Mastroberardino.
Quest’anno, in varie regioni, l’iniziativa non si svolgerà solo la classica ultima domenica del mese di maggio. In alcuni casi, le cantine rimarranno aperte sin da sabato e fino al 2 giugno, approfittando di questo lungo “ponte” vacanziero che permetterà a molti visitatori di prolungare il loro fine settimana, sperando nel bel tempo.
“L’iniziativa ha caratteristiche variegate a seconda della regione dove si svolge – spiega la Mastroberardino -. Da un po’ di anni cerchiamo di proporre al visitatore iniziative diverse che si dipanino lungo tutto l’anno e soprattutto fra i mesi di aprile ed ottobre, con qualche eccezione, come la vendemmia a settembre, San Martino a novembre e Natale nella prima decade di dicembre. Stiamo tentando di fare in modo che l’eno-turista possa avere sempre a sua disposizione un calendario fitto di appuntamenti in cantina”.
Le cantine italiane socie del Movimento italiano turismo del vino hanno compreso le grandi potenzialità dell’iniziativa “Cantine aperte”, ma ”dobbiamo iniziare a fare i conti con la realtà – dice la Mastroberardino-. Occorre fare sistema e presentarci al pubblico estero in maniera compatta, non divisi. Ci sono denominazioni in Italia (la Mastroberardino non vuole rivelarli, ndr) molto conosciute ed apprezzate nel nostreo territorio, ma ancora hanno poco appeal all'estero pur avendo enormi potenzialità. Ecco, secondo me bisognerebbe fare un’analisi di coscienza, evitare di stare a lungo a guardarsi allo specchio ed iniziare a ragionare tutti insieme per il bene delle nostre aziende”.
Regioni come la Toscana, il Piemonte, il Friuli, la Sicilia e la Puglia sono quelle che maggiormente hanno saputo sfruttare le occasioni date dall’eno-turismo. “Il vino italiano, anche se la mia considerazione può sembrare troppo ottimistica, sta bene – dice la Mastroberardino -. È un settore orientato all’export ed i numeri confermano un andamento più che mai positivo. Ma è necessario avere consapevolezza della realtà e cioè che non ci si può fermare proprio adesso. Ritengo che l’eno-turismo possa servire fortemente per dare una spinta eccezionale a tutto il settore”.
Sull’Expo, la Mastroberardino ha le idee chiare: “Un appuntamento da non mancare. È un’occasione importante per l’intero sistema Italia per la promozione delle nostre eccellenze”.
G.V.