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L'intervista

Carne bio, il dilemma dei consumatori: “Per ora è soltanto scelta etica”

07 Settembre 2015
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di Ilaria de Lillo

La scelta sull’acquisto di carne biologica è sempre più preponderante tra i consumatori perché ritenuta più sana e sicura, anche se a prezzi più alti. 

Per i produttori le motivazioni sono altre, “principalmente legate ad aspetti di sicurezza alimentare e rispetto per l’ambiente – ha detto Theodora Sideratou Orlandi, dietologa presso il Poliambulatorio Medico Gandino a Bologna -. Qualcuno può preferirlo per motivi etici che molto spesso hanno a che fare con il trattamento verso l'animale. Altri lo scelgono perché credono che la carne bio sia più sana e nutriente. La regolamentazione europea e internazionale non sempre rispetta i nostri canoni etici neanche nella regolamentazione degli allevamenti biologici e spesso ricerche scientifiche non riescono a concludere sulla validità di un valore nutritivo maggiore della carne biologica rispetto a quella convenzionale”.


(Theodora Sideratou Orlandi)

Carne biologica si, carne biologica no. Questo è il dilemma, ma, alla fine, quante certezze si hanno davanti a un vassoio di carne che sia realmente biologica? La Orlandi che lavora a Bologna, ma è nata in Grecia (dove di carne se ne consuma in abbondanza) spiega che “l'agricoltura biologica utilizza un approccio all' allevamento del bestiame che evita sostanze chimiche di sintesi, ormoni, agenti antibiotici, l'ingegneria genetica e l'irradiazione. È l’unica forma di agricoltura controllata in base a leggi europee e nazionali che si basa su un reale Sistema di Controllo uniforme in tutta l’Unione Europea. Le norme per la produzione di alimenti biologici comprendono molti requisiti specifici per le colture e il bestiame, gli animali devono essere allevati senza l'uso di routine di agenti antibiotici o ormoni della crescita (Ghs). Si possono adottare pratiche di salute preventive che comprendono la vaccinazione, l'uso di vitamine e integratori minerali. Inoltre, un allevamento biologico dovrebbe seguire un modello di produzione che eviti lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali dove viene posta la massima attenzione al benessere degli animali”.

Molto sta a quanto personalmente ci si informa sull’azienda da cui la carne proviene, se gli animali pascolano sull’erba dove si nutrono liberamente e non sul cemento aperto, se le pratiche di macellamento rispettano i canoni etici. Sulla reale sicurezza del biologico però è ancora presto per dare certezze. “Dal punto di vista scientifico non ci sono abbastanza studi comparativi che hanno dimostrato chiaramente dei vantaggi o svantaggi sulla sicurezza della carne bio al confronto di quella convenzionale. D’istinto sceglierei bio oltre che per i motivi etici, anche per l'assenza di ormoni e di sostanze chimiche di sintesi, scelta sensata anche a livello scientifico e nel contesto di una vita più naturale per la prevenzione di malattie”.

Per praticare poi una routine alimentare sana, al primo posto ci sono sempre i vegetali, parola di dietologa, anche se greca. “È vero che in Grecia la carne è molto usata, e devo dire molto buona. Ma i miei studi e le mie scelte di vita mi hanno allontanato abbastanza da un consumo abbondante. Consiglio il vegetarianesimo liberale basato sulla sicurezza della provenienza della carne o del pesce e soddisfare le esigenze etiche sul modo di allevamento e macellamento. In Italia i sapori naturali vengono rispettati e c’è una vasta scelta di vegetali e frutta insieme alla scelta di cereali integrali e multicereali a basso indice glicemico. La cucina greca è invece più elaborata e usa molte spezie, ma sono entrambe cucine sane e gustose. A tutti i miei clienti do una semplice regola: in ogni pasto (pranzo e cena) consumare almeno 200 grammi di verdura/vegetali e nell’arco della giornata come spuntino della frutta. Infine, mangiare carne e pesce di provenienza di qualità (anche se non bio)”.