di Stefania Petrotta
Abbiamo raggiunto telefonicamente Pierangelo Chifari, pizzaiolo e patron della pizzeria “Archestrato di Gela” di Palermo, reduce dall’assegnazione dei tanto agognati Tre Spicchi della guida “Pizzerie d’Italia 2023” del Gambero Rosso, giunta alla decima edizione.
(Leggi questo articolo>). Un primato che Archestrato condivide a Palermo con la Braciera, pizzeria già sul podio da alcuni anni. Chifari ci ha risposto con la voce assonnata…
Troppi bagordi?
“Mi dovevo riprendere dal viaggio”.
Ah certo, capisco, da Napoli a Palermo… A parte gli scherzi, l’anno scorso il premio per il miglior servizio di sala e quest’anno i tre spicchi. Non starete esagerando?
“Infatti. Ho detto ai ragazzi che la brigata di cucina ha pareggiato i conti con la sala. Finalmente anche la pizzeria riceve i tre spicchi e quindi stiamo 1-1 e palla al centro”.
Com’è ricevere questo premio?
“Qui divento serio. La guida “Pizzerie d’Italia” del Gambero Rosso è sicuramente la più autorevole del settore, praticamente quello che rappresenta la Guida Michelin per i ristoratori. È stata quindi un’immensa gratificazione, un premio a cui ho sempre ambito fin dagli albori della mia carriera professionale, dalla nascita del progetto. Ricevere i tre spicchi e per di più con un punteggio così alto (91, il più alto della provincia di Palermo e soltanto un punto sotto a quello più alto in Sicilia, ndr) è una gioia immensa per me, per la mia famiglia e per tutti i ragazzi che lavorano con noi. E ci tengo a sottolineare proprio questo: che questo risultato conferma la mia convinzione che la determinazione porta al raggiungimento di qualsiasi obiettivo ci si prefissi, ma avere accanto un team straordinario che crede nel tuo stesso progetto è fondamentale”.
E quindi come avete festeggiato?
“Con uno scherzo tremendo. Visto che lo abbiamo saputo in anticipo, il giorno prima di partire ho convocato a sorpresa una riunione post servizio fingendo che fosse perché dovevo rimproverare qualcuno, adducendo come scusa che sarebbero stati affrontati argomenti aziendali delicatissimi. Sono arrivati tutti con il terrore negli occhi, me la sono goduta un poco e poi ho svelato la bellissima notizia. C’è stato un boato e hanno iniziato a saltare tutti dalla gioia. È stato bellissimo. Uno di quegli episodi che si ricordano per tutta la vita”.
Qual è la prima persona non coinvolta nel vostro progetto a cui l’hai detto appena ti hanno comunicato la notizia?
“Tu (intende chi sta scrivendo questa intervista, ndr)
Cosa cambierà dopo questo riconoscimento?
“Non cambierà nulla, continueremo a lavorare con lo stesso spirito e la stessa professionali che da sempre ci contraddistingue e con la voglia inesauribile di stupire i nostri clienti. La verità è che questo premio non è un traguardo, ma solo l’inizio di un nuovo capitolo. Quindi, se proprio cambierà qualcosa, è che saremo ancora più concentrati, più precisi, più attenti, consci che le aspettative da parte del pubblico saranno ancora più altee con il senso di responsabilità di non disattenderle”.
Ah, quindi non alzerete i prezzi come accade qualche volta ai neo stellati, per riprendere il paragone che hai citato tu all’inizio?
“No. O almeno non per questo. Temo infatti che ci toccherà ritoccarli per i motivi che tutti noi conosciamo e che prescindono da ogni nostro controllo”.
E, guardando invece con ottimismo al futuro, quali sono a questo punto i vostri prossimi obiettivi?
“Qualcosa che tutti sanno è che ci piacerebbe prima o poi avere una location estiva che possa contentare tutti. Devo dire che, fortunatamente, accade sempre più spesso che ci siano richieste di prenotazione oltre le nostre possibilità. Succede che praticamente ogni giorno siamo al completo e quindi ci piacerebbe avere uno spazio maggiore, magari di fronte al mare, per poter accogliere e soddisfare tutti i nostri clienti”.