(Salvo Foti)
Riceviamo e volentieri pubblichiamo
La Verticalità sull’Etna è un concetto fondamentale che tutti i veri viticoltori etnei ben conoscono e da sempre ricercano.
La Verticalità si evidenzia nell’allevamento della vite ad Alberello etneo.
La vite per sua natura tende a crescere verso l’alto, in senso verticale. Si muove vero il cielo, sostenuta dal suo palo di castagno.
La Verticalità è fondamentale nell’impianto del vigneto, che con l’aiuto delle terrazze, dei muretti a secco, risale le pendenze della Montagna.
Le terrazze che costruiscono il paesaggio etneo hanno la fondamentale funzione di contenere le sabbie vulcaniche, suoli
incoerenti, altrimenti destinati ad essere portati verso il basso dalle abbondanti acque piovane.
La Verticalità, cosi come per le foglie e i germogli della vite che tendono verso il cielo, si riscontra ed è ricercata dal viticoltore etneo, nello sviluppo radicale.
Il viticoltore etneo svolge alcune operazioni colturali del vigneto in modo da costringere le radici a crescere verso il basso.
Il fine è di spingere l’apparato radicale quando più in profondità nel terreno e raggiungere gli strati più profondi, più minerali. Lo scopo è mantenere la radice lontano dalla superfice, dove le condizioni climatiche esterne condizionerebbero negativamente la vita della pianta, e metterla in contatto con tutti gli strati del suolo etneo, che si contraddistingue per una maggiore variabilità in verticale che in orizzontale.
Il vero vigneto etneo, in armonia con il suo territorio e naturalmente integrato con il vulcano, si esprime in Verticale: vive e vegeta verso l’alto (terrazze, apparato fogliare) e verso il basso (apparato radicale), in opposte direzioni ma complementari tra loro.
Lo sviluppo in orizzontale del vigneto sull’Etna (distruzione delle terrazze per rendere piatto il terreno, impianto del vigneto a spalliera, allevamento della vite a cordone) è solo esigenza di forzatura della vite ai fini della meccanizzazione e della sola quantità produttiva.
Salvo Foti