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L'intervento

Tracce di pesticidi nei vini, espulse 6 aziende da VinNatur. Maule: “Regole da seguire”

04 Settembre 2019
Angiolino_Maule Angiolino_Maule


(Angiolino Maule)

Sei aziende sono state temporaneamente espulse da VinNatur per aver utilizzato alcuni pesticidi durante il processo di coltivazione delle uve.

Lo ha fatto sapere Angiolino Maule, fondatore e presidente dell'associazione. “Ricerchiamo nel processo di controllo – dice Maule – tutti i pesticidi che possono errere in commercio. E i princìpi attivi possono essere 230. Di solito, però, sono solo 4 quelli più utilizzati, tra antibotritici o insetticidi”. Per Maule non si tratta di una presa di posizione di VinNatur, “ma in biologico questi prodotti sono assolutamente vietati. Quindi chi vuole lavorare in questo modo, deve accettare le regole”. Per il momento le uniche concessioni sono l'utilizzo, in piccole quantità stabilite dal disciplinare, di rame e zolfo, ma “l'obiettivo è quello di non utilizzarlo più e siamo sulla buona strada per riuscirci”. Il disciplinare di VinNatur parla chiaro insomma, “ma si tratta di uno documento mai statico, che si evolve, segue le nostre scoperte scientifiche – spiega Maule – Quando ci incontriamo non lo facciamo per raccontarci poesie, ma divulghiamo ai soci tutte le conoscenze che abbiamo acquisito dopo mesi e mesi di ricerche fatte e consolidate. Tanto che il mondo VinNatur può vantare al suo interno grandi personalità del mondo scientifico”.

Dagli anni della sua fondazione ad oggi tante cose sono cambiate: “Ricordo le critiche che mi venivano fatte nei primi anni del 2000 – spiega Maule – E io dicevo umilmente che avevano ragione, perché un vino deve essere naturale, certo, ma deve essere anche piacevole, elegante e durare nel tempo. E a queste persone dicevo che ci sarebbe voluto del tempo per capire. Noi abbiamo imparato sul campo a fare vini eleganti e che possono competere sui mercati e oggi sono molto felice. Soprattutto quando mi accogo che il nostro modello è esportabile e che già molti lo usano. Tipo in Brasile”. 

Maule, poi, si sofferma a parlare del “genio delle fermentazioni”: “Grazie all'enologo Franco Giacosa che ha sperimentato per anni e anni, ora il nostro è diventato un modello replicabile facilmente”. Poi si parla dei controlli: “Noi vogliamo essere un'associazione cotruttiva e non distruttiva – dice Maule – ma chi sbaglia deve rimanere fuori almeno un anno. E' una sorta di cartellino giallo, prendendo spunto dal mondo del calcio, che la cantina riceve. Dopo un anno, se ci dimostra che è stato un errore e che dopo i controlli è tutto ok, può entrare di nuovo a far parte di VinNatur. Io comunque l'ho sempre detto che un vino senza l'uso di pesticidi si può fare. Basta volerlo e avere tanta buona volontà”. E racconta un episodio: “Nel 2014 ci sono state due grandinate, a maggio ed agosto che hanno azzerato completamente la mia produzione. Su 20 ettari, non ho raccolto nemmeno un grappolo d'uva. Allora ho avvisato i miei clienti. Ma, con i soldi dell'assicurazione, mi ero messo in testa comunque di voler fare un rosso e un bianco, comprando l'uva da qualche produttore della zona. Ho visitato ben 9 produttori prima di trovare l'uva fatta senza pesticidi. Credo che alla base ci sia una voglia importante da parte del produttore di lavorare in un certo modo e la costanza nei controlli e nei monitoraggi”. E il progetto di Maule è andato a buon fine: “Ho prodotto 50 mila bottiglie, vendendole tutte e recuperando un'annata che, altrimenti, sarebbe stata persa”.

Intanto sul fronte controlli, VinNatur sciorina i numeri. Quest'anno le verifiche sono state eseguite su 85 vini, contro i 67 dell'anno scorso, raccolti durante il Tasting di inizio aprile e il Workshop di fine maggio, senza avvertire in precedenza i produttori del prelievo. Questo screening, eseguito dal Laboratorio Vassanelli Lab di Bussolengo (VR), serve a verificare la presenza di pesticidi o fertilizzanti usati in agricoltura convenzionale e la quantità di anidride solforosa usata.

“L’anno prossimo puntiamo al controllo multiresiduale sui vini di 100 aziende – dichiara Daniele Piccinin, vice presidente di VinNatur – È importante che i produttori capiscano che i controlli sono strumenti usati a loro favore, non una sorta di punizione o di tranello, perchè danno la possibilità di individuare e capire gli errori fatti e porvi rimedio. Il dialogo successivo ai controlli porta quasi sempre a ottimi risultati. Siamo sempre più convinti che questo lavoro, assieme ai controlli in vigna e in cantina da parte di Valoritalia, siano l'unico mezzo serio per tutelare il consumatore al meglio delle nostre possibilità”. A queste analisi infatti si affiancheranno a breve i controlli in vigna e in cantina che verranno effettuate nei mesi di settembre, ottobre e novembre dall'ente di controllo Valoritalia su 50 aziende, per verificare il rispetto e il pieno adempimento delle direttive indicate nel Disciplinare. Due strumenti diversi messi a disposizione di VinNatur ai propri associati per un unico scopo: garantire la naturalità e salubrità del vino prodotto.

G.V.