di Daniele Cernilli, Doctor Wine
Un seminario organizzato da Slow Food Italia in occasione del prossimo Salone del Gusto (ne parliamo qui e qui) e dedicato al Sassicaia sta scatenando una polemica all’interno dell’organizzazione internazionale, sollevata da un certo Mike Tommasi, ex presidente di Slow Food Francia.
Costui, nulla sapendo della storia di quel vino, lo ha bollato come “Super tuscan parkerizzato” e ha aspramente bollato come del tutto inopportuno occuparsi di un vino di tal fatta da parte di Slow Food. Ora, se ci sono vini veramente parkerizzati questi sono molti Bordeaux, Petrus, Le Pin, Valandraud, e se ce ne sono a Bolgheri forse Ornellaia lo è ben più di Sassicaia, la cui storia prescinde assolutamente da mode o stili enologici internazionali. Affonda le sue radici, al contrario, in una visione della vitienologia e dell’agricoltura in genere che in qualche modo precede nelle intenzioni ciò che in seguito avrebbero fatto molti produttori particolarmente rispettosi della sostenibilità ambientale.
Non so se il signor Mike Tommasi sarà in grado di leggere quanto è stato scritto da Mario Incisa della Rocchetta e da Giacomo Tachis, vista la facilità con la quale esprime giudizi così drastici, ma almeno voi che leggete e capite fatevi un’idea, non sul Sassicaia, ma su chi ne scrive in questo modo, da perfetto ignorante.
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