(Riccardo Ricci Curbastro)
“Stimo molto Boscaini. E' una persona molto seria. Mi auguro che la sua conferma possa essere motivo di ulteriore approfondimento per la realtà dei consorzi e di quello che sono in grado di fare”.
Così il presidente di FederDoc Riccardo Ricci Curbastro, tra un impegno e l'altro, raggiunto telefonicamente dalla nostra redazione, commenta la riconferma di Sandro Boscaini al vertice di FerderVini (leggi qui). E, ma non potrebbe essere altrimenti, punta sui consorzi per un futuro florido del mondo del vino italiano. “La realtà dei consorzi è fatta da 450 associazioni – dice – Ma le prime 110 rappresentano il 90 per cento della produzione totale del vino italiano. Significa che insieme siamo una forza e possiamo fare benissimo”. Sui dati pubbblicati dal Censis (leggi qui), dice: “Non ci sono grandi novità – dice – Il calo dei consumi è dovuto ad un trend dettato dagli stili di vita e dalla necessità. La scelta oculata di un vino piuttosto che un altro, quindi una scelta che premi la qualità, invece, è dovuta ad una maggiore consapevolezza, magari fatta dopo esperienze direttamente sul territorio, con emozioni da far vivere e storie da raccontare. Il Censis ha in pratica confermato quanto sapevamo”.
L'Italia sta pian piano uscendo dalla crisi, “tirando faticosamente su la testa”, dice Curbastro e il vino “ha seguito il trend negativo di altri settori”, e questo periodo ha un po' dimostrato “tutte le debolezze del nostro sistema paese, dovute anche alle riforme incompiute e a tutte le cose che devono essere fatte per essere competitivi”. Anche se, precisa Curbastro, “all'estero l'immagine del Made in Italy, soprattutto del mondo enoologico, è molto positiva”. Poi una frecciatina rivolta al ministro Maurizio Martina, anche se Curbastro non lo nomina mai: “Serve maggiore velocità di decisione e autorità per la questione dei fondi promozione. Bisognerebbe fare delle scelte, talvolta impopolari, che però premino chi fa bene la promozione negli altri paesi”. Capitolo Testo Unico, con FederDoc che era al tavolo delle trattative: “Un testo lungo, complesso, e che ha richiesto parecchio tempo prima di essere definito – spiega Curbastro – Sono stati necessari dei compromessi, ma stavolta questa parola ha un'accezione positiva e non negativa”. Non cita, da buon presidente navigato, un solo territorio che sta emergendo “sono tutti bravi”, dice, ma si sofferma sulla questione Etna e “dell'invasione dei compratori”. “Sono preoccupato? Assolutamente no – dice Curbastro – Ho parlato con il consorzio e sono sicuro che sapranno fare le scelte perfette per mantenere un'immagine così bella ed esclusiva di questa zona della Sicilia”. E chiusura sui consorzi: “Non può esserci scelta migliore che aggregarsi ad un consorzio – dice Curbastro – Un modo per gestire non solo la produzione di vino, ma anche quella di un territorio intero”.
G.V.