di Daniele Cernilli, Doctor Wine
Il mio primo corso di degustazione presso la sezione del Lazio dell’Associazione Italiana Sommelier risale al marzo del 1979.
Alla fine ebbi la tessera numero 531 e cominciai un percorso in questo mondo che mi ha portato a far diventare un vero lavoro quella che iniziò come una passione. Imparai ad assaggiare e a conoscere i vini di tutto il mondo e conobbi personaggi davvero fondamentali, come Luigi Veronelli, Antonio Piccinardi, Angelo Solci, e tanti altri, oltre a Severino Severini, ristoratore romano, che era il fiduciario della sezione e che l’anno successivo mi mise in cattedra per insegnare ai nuovi corsisti ciò che avevo appena studiato. Erano tempi pionieristici, evidentemente. Da allora sono passati quasi 44 anni e centinaia di migliaia, se non milioni di persone, hanno frequentato corsi organizzati dall’Ais, dall’Onav, dalla Fisar, dalla Fis, da Slow Food e da molte altre associazioni, enoteche, e quant’altro. Tantissimi, insomma, che hanno voluto avvicinarsi al mondo del vino e approfondire l’argomento. Molto spesso per semplice curiosità, scoprendo poi che si tratta di una tematica molto più complessa e sfaccettata di quanto si sarebbe immaginato, e rendendosi conto che orientarsi fra centinaia di denominazioni, di vitigni, di origini, non era la cosa più semplice del mondo.
Ci volevano alcune conoscenze di viticoltura e di enologia, ovviamente, ma anche di geografia, di botanica, persino di storia. E che avere “istruzioni per l’uso” in questo campo, e lo dico in un momento in cui sono fioccate le polemiche, aiuta anche a capire come ci si deve avvicinare al consumo consapevole dei vini, che è a mio avviso la cosa più importante da fare. Vorrei anche sottolineare il ruolo fondamentale che molte associazioni hanno avuto e la capacità di sviluppare una didattica specifica che si è evoluta nel tempo, e dei relatori spesso molto efficaci che rappresentano un vero punto di riferimento per tutti coloro che volessero capire qualcosa di più. Con questo concludo, invitandovi a raccontare i vostri inizi e a ricordare chi vi ha fatto appassionare di vino, con un articolo, un libro, una recensione ma soprattutto con una lezione particolarmente ben fatta.